Che cosa abbiamo sbagliato, si chiede Pablo Iglesias, leader di Podemos, dopo i risultati di ieri nelle elezioni spagnole. “Avremmo tempo e modo nelle prossime settimane di riflettere e analizzare in dettaglio cosa è successo”, ha detto Iglesias. Nonostante l’aggressiva campagna del Partito Popolare contro Ciudadanos avesse apparentemente avvantaggiato gli anti-sistema di Podemos, non è bastato.

Il “sorpasso” ai socialisti è rimasta una realtà ipotetica dei sondaggi, che non si è rispecchiata nel voto vero.

Come appunta l’analista Ignacio Valera, “Spagna è stato uno dei primi paesi dove si è manifestato il nuovo populismo come fenomeno politico emergente associato alla rabbia sociale di fronte alla crisi. Ma ieri è anche la prima volta in cui questa ondata populista, apparentemente incontenibile, è stata fermata. E con la miglior forma possibile: votando”.

Con quest’azione gli spagnoli non solo hanno dato una risposta effettiva alla politica del Paese, ma anche all’eurozona. I mercati internazionali e gli altri Paesi europei, spaventati dagli effetti del voto di giovedì 23 giugno del referendum per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, possono confidare nella stabilità politica della Spagna.