In Sicilia presto potrebbero essere eliminati i ballottaggi anche per i comuni al di sopra di 15 mila abitanti. La commissione Affari istituzionali, infatti, ha approvato un emendamento che, se passasse in aula, farebbe dire addio al secondo turno anche per i comuni più grandi. La notizia è di quelle destinate ad alzare un polverone politico senza precedenti, tale emendamento sarebbe frutto di un accorso tra Forza Italia e il Partito Democratico e indirizzato a penalizzare, senza ombra di dubbio, il Movimento 5 Stelle.

Se questo emendamento dovesse essere sancito a Sala D’ercole, in termini elettorali cambierebbe tutto in Sicilia e verrebbe eletto il candidato più votato a prescindere della quantità di preferenze. Ma non finisce qui, l’emendamento prevede cambiamenti anche riguardo ai premi di maggioranza con la maggioranza assoluta assegnata automaticamente solo se le liste collegate al primo cittadino eletto avranno raggiunto il 40%. Nel caso che non si verificasse il raggiungimento del 40% dei voti, il consiglio verrebbe composto su base proporzionale, cioè il numero dei consiglieri sarebbe assegnato in base ai voti presi.

Favorite le larghe intese

La commissione ha invece bocciato la proposta del Movimento 5 Stelle che chiedeva una soglia minima da raggiungere al primo turno. Come detto si tratta di un emendamento destinato a scatenare un putiferio politico, un emendamento che tende a favorire le grosse coalizioni a discapito di chi decide di correre da solo. Se questo emendamento passasse alla regione, c’è da prevedere grandi e inedite accozzaglie, accordi trasversali per raggiungere l’obiettivo. Non è difficile prevedere grandi battaglie in aula per contrastare il passaggio di un emendamento e di una revisione della legge elettorale che cambierebbe tutto e metterebbe all'angolo i partiti più piccoli o chi ritiene di correre per la poltrona di primo cittadino di una città senza fare compromessi con altre sigle politiche. Il fatto che questo emendamento venga fuori dall'accordo tra PD e Forza Italia - dicono già in molti - uno partito di maggioranza l'altro di opposizione, è tutto dire.