E' ridicolo che si pensi che ci sia un'interferenza della Russia nella corsa alla Casa Bianca. E' questo il pensiero del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov che, in un'intervista alla CNN, ha respinto le accuse mosse dai sostenitori della Clinton su eventuali interventi russi in favore di Donald Trump, in particolare sull'hackeraggio di alcune email tra cui erano presenti dei messaggi del National Democratic Committee.

"E' lusinghiero avere queste attenzioni, negli USA si dice che la Russia stia interferendo sul dibattito presidenziale. Non abbiamo visto un singolo fatto, una singola prova" ha dichiarato Lavrov.

Il ministro degli esteri Sergey Lavrov ha poi rilanciato, accusando gli Stati Uniti di non aver voluto iniziare delle consultazioni professionali sul crimine informatico, una proposta che era stata formalizzata quasi un anno fa dal Dipartimento di Giustizia russo al Dipartimento di Giustizia statunitense. Riguardo poi alle accuse che sono state rivolte dall'opinione pubblica statunitense a Donald Trump a seguito delle parole sessiste Lavrov ha chiosato "Ci sono tante 'fig*e intorno alla vostra campagna presidenziale da entrambe le parti che preferisco non commentare".

Il presunto hackeraggio russo e le minacce statunitense

Il clima è molto teso. Il governo americano ha accusato in maniera ufficiale la Russia riguardo gli attacchi informatici subiti qualche giorno fa che, a detta dei funzionari USA, era teso a stravolgere la campagna elettorale degli Stati Uniti d'America. L'addetto stampa della Casa Bianca John Earnest aveva annunciato che la risposta all'hackeraggio russo sarebbe stata proporzionale, senza poi scendere nello specifico. 

Non si è fatta attendere la risposta del ministro degli esteri russo Lavrov che, nel corso dell'intervista alla CNN, sull'argomento ha detto che "non credo valga la pena speculare. Se gli USA hanno deciso di fare qualcosa la facciano. Ma dire che la Russia sta interferendo nelle questioni interne degli Stati Uniti è ridicolo".