Sfogo pubblico per il dirigente del settore urbanistica e lavori pubblici del Comune di Noto, Pino Adorno. È accaduto sul suo profilo Facebook lo scorso mercoledì pomeriggio, poche ore dopo essersi recato alla Procura della Repubblica per rispondere di una lottizzazione abusiva di alcuni anni addietro per la quale - secondo quanto scrive - aveva trasmesso alla stessa Procura relativa documentazione su richiesta degli inquirenti qualche giorno prima.

"Medito di dimettermi"

Il dirigente comunale di nomina fiduciaria da parte dell’Amministrazione Bonfanti non ha indicato, nel post da lui pubblicato, di quale lottizzazione si tratti, ma ha esplicitato che l’immobile in questione sia stato acquisito dal Comune e occupato abusivamente, e che gli inquirenti vogliano conto non solo della mancata demolizione dell'edificio, ma anche della mancata sorveglianza dello stesso, coinvolgendo in questo lo stesso dirigente di fresca nomina, il quale ritiene che quanto accaduto in passato non sia affar suo.

Pino Adorno non ci sta a rischiare di andare incontro a "beghe giudiziarie oltre la sfera delle sue competenze e responsabilità".

Adorno, infatti, è subentrato a capo dei settori in questione con il Bonfanti-bis, quindi dopo la consultazione elettorale dello scorso giugno, motivo per cui scrive "medito di dimettermi".

Attestati di stima per Pino Adorno

Il post su Facebook, com’è facile immaginare, ha scatenato molte reazioni, dalle quali si evince anche la stima di cui Pino Adorno gode nella comunità netina. "Sulla tua adamantina correttezza e onestà, chi ti conosce non può avere alcun dubbio"; "Fatti valere a tutti i livelli; "Vai Pino, hai le capacità giuste per far bene": sono solo alcuni dei tanti commenti di appoggio e solidarietà da parte degli utenti del social network.

Le frasi di sostegno al difficile momento che sta attraversando il dirigente comunale non mancano, in un effluvio di parole che rappresenta il minimo comune denominatore della gestione della cosa pubblica al tempo dei social network, quando l’e-gov diventa un we-gov e – attorno ai fatti della pubblica amministrazione – i concittadini vengono coinvolti al punto tale da diventarne protagonisti.