Potrebbe essere scritta da un notaio la parola "fine" al più discusso e impopolare Consiglio comunale che ci sia stato a Siracusa negli ultimi vent'anni, prendendo come linea Maginot utile a rintracciare un livello altrettanto alto di indignazione dei cittadini la fase storica che ebbe luogo tra il 1990 e il 1994, anche allora con tanti avvisi di garanzia e tante inchieste nella Pubblica Amministrazione siracusana.

La Nota 7 e Siracusaoggi riportano la notizia secondo cui una pattuglia di consiglieri comunali "responsabili", di fronte alla consapevolezza dell'improduttività raggiunta in aula e del sentimento popolare montante contro l'assise cittadina, avrebbe già individuato uno studio notarile dove depositare la propria firma fino al raggiungimento dei numeri necessari per far decadere Consiglio e Sindaco. E' quello che è già accaduto a Roma, al termine dell'Amministrazione guidata da Ignazio Marino, in occasione dell'inchiesta giudiziaria nota come "Mafia Capitale".

Dimissioni dal notaio

Il servizio televisivo mandato in onda martedì sera da Italia 1 nel corso della popolare trasmissione Le Iene Show avrebbe fatto da detonatore di questa iniziativa, a sentire quanto dichiarato dal consigliere comunale Salvo Sorbello al giornalista Gianni Catania, direttore di Fm Italia.

Ma sempre alla stessa emittente, la consigliere comunale Simona Princiotta ha dichiarato di essere pronta anche lei a dimissioni immediate per restituire la parole alla cittadinanza. Secondo quanto riportato da Gregorio Valvo, sulla stessa lunghezza d'onda ci sarebbero anche numerosi esponenti della "cosiddetta" maggioranza, che avrebbero preso atto che l'idea di molti cittadini è quella che oggi i consiglieri stiano andando in aula più per il gettone di presenza che per delibere utili alla città.

Il Sindaco in trincea

A fronte di queste indiscrezioni, il primo cittadino sarebbe tuttavia pronto a tenere unita una maggioranza, ancorché risicata, come quella che ha votato da poco l'ultimo bilancio di previsione, con appena ventuno voti a favore del provvedimento.