In seguito alla vittoria del NO al referendum del 4 dicembre 2016, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha deciso di dimettersi come aveva da tempo promesso, qualora il popolo italiano avesse bocciato la riforma costituzionale, di cui fu promotore insieme alla Boschi, ministro per le Riforme Costituzionali. Gli elettori non hanno, dunque, permesso l'approvazione del quesito, che aveva per oggetto le disposizioni per superare il bicameralismo partitico, per ridurre il numero dei parlamentari, per contenere il costo delle istituzioni, per sopprimere il CNEL e per revisionare titolo V della Costituzione, con lo scopo di ridefinire le competenze dello Stato e delle Regioni.

L'Italia al voto

Il risultato delle votazioni è netto: il NO ha superato il SI con uno scarto del quasi 20%; infatti, mentre il NO ha raggiunto il 59,11%, il SI solo il 40,89%. A livello geografico, il SI vince solo in tre regioni italiane: Trentino Alto Adige, Toscana ed Emilia Romagna, a differenza del NO, che dilaga in tutta Italia, soprattutto nelle regioni meridionali: la Sicilia in primis seguita dalla Campania e dalla Puglia. Si è trattato, comunque, di un referendum da record: si sono, infatti, recati alle urne quasi 32 milioni di elettori e se il dato lo si rapporta ad un referendum costituzionale non si fa altro che parlare di cifra esorbitante, quasi come se si fosse trattato di elezioni politiche.

Lo dimostrano, anche, le parole del presidente Sergio Mattarella "L'alta affluenza al voto è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva".

Il futuro del Bel Paese

Archiviato il risultato del referendum, è importante conoscere le sorti dell'Italia: chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio? Fino a quando le dimissioni di Renzi resteranno congelate? Si andrà al voto? Nel frattempo si registra una profonda crisi di governo senza precedenti, vista la presenza di due schieramenti, uno sconfitto ma all'interno del quale c'è ancora una maggioranza e un vincitore ma non in grado di esprimere un'alternativa. Le alternative sono due: Mattarella potrà chiedere a Renzi di tornare in Parlamento per accertare l'appoggio dei partiti che finora l'hanno supportato o andare alle elezioni. Non ci resta che attendere.