Le ultime notizie Scuola di oggi, lunedì 5 dicembre, non possono che occuparsi della clamorosa sconfitta del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul voto relativo alla riforma costituzionale: il quasi 60 per cento dei No ha rappresentato, in pratica, la fine del suo esecutivo.
L'annuncio delle proprie dimissioni (oggi pomeriggio Renzi salirà al Quirinale per rimettere il proprio mandato nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella) apre nuovi scenari politici e, naturalmente, anche il mondo della scuola aspetterà con ansia e trepidazione quelli che saranno gli immediati sviluppi a cui andremo incontro.
Ultime news scuola, lunedì 5 dicembre 2016: il trionfo del No al referendum, Renzi si dimette
Governo tecnico oppure elezioni anticipate? E' chiaro che in un paese come l'Italia, dove le ultime elezioni politiche risalgono a più di 3 anni e mezzo fa, la seconda soluzione appare quella più plausibile e, naturalmente, anche quella invocata dall'opposizione e da chi, in generale, crede nella democrazia.
Di certo, anche per la scuola, il 4 dicembre 2016 potrebbe rappresentare una data importante anche se la storia ci insegna ad usare prudenza. Per il momento, le certezze sono rappresentate dagli addii del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini e del sottosegretario Faraone: la legge 107, quella resta, e allora qualunque sia l'evolversi della situazione politica, si dovrà lavorare affinchè gli effetti deleteri della riforma renziana possano essere, da subito, mitigati.
Scuola, la 'vendetta' dei docenti contro Renzi si è consumata ma ora bisogna guardare subito al futuro
Il personale scolastico si è preso la propria rivincita dopo due anni e mezzo di lotte e di proteste contro gli evidenti errori e continui pasticci combinati con la Buona Scuola: ecco che il 4 dicembre 2016 porta alla memoria lo sciopero del 5 maggio 2015, due date che, inevitabilmente, non possono che andare a braccetto.
La 'vendetta' dei docenti e del personale Ata si è consumata: ora, però, colui che siederà sulla poltrona di Palazzo Chigi dovrà dimostrare di voler cambiare, di dare un senso alle tante questioni che andranno affrontate da subito.
Pensiamo al rinnovo del contratto e all'aumento degli stipendi, al disastro della mancanza di insegnanti in moltissime scuole ancora all'inizio di dicembre, al problema del precariato e alla mobilità. Tanti nodi al pettine che andranno sciolti al più presto, perchè la 'vendetta' del personale scolastico possa, davvero, avere un senso.