A margine di una seduta del Senato a Roma questo martedì 6 dicembre, Blasting News ha intervistato in esclusiva Vito Crimi, senatore del Movimento 5 Stelle. Vediamo quello che ci ha detto.
Crimi, lei si immaginava una vittoria così schiacciante del No al referendum?
"Dirlo dopo può sembrare facile, ma in realtà sì, ero più che convinto che sarebbe stata una vittoria larga, forse non a questo livello, ma comunque era prevedibile un successo. I cittadini hanno scelto la democrazia e di mantenere il bicameralismo in Italia: era la seconda volta che qualcuno provava a toglierlo e in entrambi i casi il popolo ha detto No.
Probabilmente anzi, con il periodo in cui gli estremismi stanno avanzando in Europa e nel mondo, gli italiani hanno detto che la nostra Costituzione, per come è stata studiata dopo il fascismo, sia lo strumento massimo di tutela affinché nel nostro paese non ci possano essere nuovi estremismi."
Passiamo alle conseguenze del voto. Voi del M5S chiedete le elezioni immediate anche con l'Italicum, come potete spiegare il vostro cambiamento di rotta su questo tema?
"Innanzitutto l'Italicum è una legge sbagliata, che non ci piace e probabilmente incostituzionale. Se la Corte Costituzionale è chiamata a pronunciarsi sulla legittimità dell'Italicum è grazie noi, perché è giusto ricordare che i ricorsi sono i nostri: li abbiamo presentati in tutte le Corti di Appello e in particolare quelli di Messina e Torino sono riusciti ad arrivare alla Consulta.
Quindi noi abbiamo posto il problema. La Corte però quasi sicuramente si pronuncerà dicendo che la legge è legale e legittima: potremo chiamarla un Legalicum, ovvero una legge che avrà il marchio di legittimità della Corte Costituzionale. A quel punto anche noi non potremo che dire che essa è legittima. C'è poi un altro aspetto: manca la legge elettorale del Senato, qualcuno si sveglia solo oggi mentre noi lo diciamo da quasi tre anni.
Noi oggi diamo che l'unico modo per avere un testo che non sia oggetto di dibattito è applicare anche al Senato la legge in vigore per la Camera, fra l'altro nella versione originaria dell'Italicum c'era anche la modalità di elezione del Senato, poi stralciata.
Quindi noi, nelle prossime ore, presenteremo una proposta che trasla il testo della Camera anche per il Senato."
'Estendere l'Italicum al Senato è di buon senso ed evita nuovi ricorsi'
Ma così facendo, se la Corte Costituzionale dichiara l'Italicum illegittimo, non si rischia che decada subito anche la nuova legge elettorale del Senato?
"E' bene precisare che se la Corte deciderà per l'incostituzionalità su alcuni specifici elementi dell'Italicum, avendo questi stessi elementi anche per il Senato, sarà facile capire quali modifiche apportare per renderla costituzionale anche al Senato. Viceversa, se ci inventiamo un nuovo sistema elettorale per il Senato e la Corte, ad esempio, dice che il ballottaggio dell'Italicum non è costituzionale, nulla dice sul nuovo meccanismo del Senato, e ciò aprirebbe una nuova stagione di ricorsi.
Invece con la nostra proposta basterà togliere dalla legge del Senato ciò che verrà eventualmente ritenuto illegittimo per la Camera. Questa è una logica di buon senso."
E se il PD e la maggioranza volessero cambiare di nuovo la legge elettorale?
"Come va va, i cittadini non li fermi. Stiamo assistendo a chi sta provando a cambiare in parlamento le regole per fermare i cittadini. Sono tre anni che ci provano e sono tre anni che noi cresciamo. Che lo facciano ancora e pagheranno di nuovo le conseguenze di fronte agli italiani. Comunque secondo me si va a votare fra febbraio e marzo, servono solo i tempi tecnici dopo l'approvazione del Bilancio e poi saranno sciolte le Camere e verranno indetti i comizi elettorali."