"In Italia la campagna di disinformazione è qualcosa di organizzato e va ben oltre la semplice Fake News". Il parere di Matteo Renzi è ben noto, ma l'ex premier punta comunque il dito su un problema reale. Perfettamente inutile che gli avversari politici cerchino di minimizzare la questione, perché nel Belpaese purtroppo ha raggiunto e superato i livelli della decenza. Le false notizie, oltre a danneggiare i diretti interessati contro cui vengono diffuse, finiscono inevitabilmente per delegittimare il lavoro dei giornalisti.

Renzi ha dunque deciso ed andrà dritto all'obiettivo. "Nessuna censura - afferma l'ex premier - ma solo una giusta battagia contro le operazioni di disinformazione che tutto il Paese sta subendo".

L'esempio americano

Negli Stati Uniti attualmente il lavoro del Congresso è emblematico ed in tal senso e sono al lavoro tre commissioni d'inchiesta sulla questione. Ciò che Matteo Renzi vuol mettere in atto ricalca grosso modo l'esempio americano. "Chiederò l'istituzione di una commissione parlamentare con i poteri della magistratura sulle operazioni di disinformazione e cercheremo di andare a fondo".

Il segretario del PD elenca i punti principali dell'eventuale organo parlamentare. "Chiameremo testimoni, studieremo i dati, le persone saranno interrogate. Questo è quello che sta avvenendo attualmente negli Stati Uniti". Sulla questione è intervenuta anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, spesso vittima di notizie totalmente false sul suo conto. "Non penso ci siano dubbi, le prossime elezioni politiche rischiano di essere contaminate dalle Fake News. Sono un problema serio che infesta la rete, gocce quotidiane di veleno davanti alle quali le istituzioni e la politica non possono stare a guardare".