Elezioni regionali in Molise e Friuli. Dati alla mano, il centrodestra ha buoni motivi per esultare avendole conquistate entrambe. Ma se ci soffermiamo sui dati, non possiamo che certificare il fallimento della politica nella sua interezza, quando in una delle regioni più piccole del Paese la percentuale dei votanti scende di quasi dieci punti percentuale rispetto a cinque anni fa e si attesta a poco più della metà complessiva e nell'altra è meno della metà, i motivi per esultare sono ben pochi.

Compito della politica dovrebbe essere innanzitutto quello di fortificare il consenso della gente ed infondere fiducia. Ma ormai sempre meno persone decidono di esercitare il diritto al voto. Il problema è che nessuno si interroga sul perché, quando le risposte sarebbero più che ovvie.

In Friuli la percentuale votanti è disastrosa

Donato Toma è il nuovo presidente della Regione Molise, ha ottenuto il 43,46 % dei voti validi. Il candidato del centrodestra ha preceduto Andrea Greco, espressione del M5S (38,50) mentre Carlo Veneziale del centrosinistra ha superato di poco il 17 %. L'affluenza alle urne è stata del 52,16 %, nel 2013 i votanti erano stati il 61,63 %.

In Friuli-Venezia Giulia il nuovo presidente è il leghista Massimiliano Fedriga che ha letteralmente sbancato con il 57,09 %, davanti al candidato del PD, Sergio Bolzonello che si è fermato al 26,84 %. Profonda delusione per il M5S il cui esponente, Alessandro Fraleoni Morgera, non è arrivato nemmeno al 12 %. Ma se consideriamo che ha votato appena il 49,65 % degli aventi diritto... insomma, la matematica non è un'opinione e per quanto riguarda le opionioni dei leader politici, purtroppo sono sempre relative e si svuotano letteralmente di significato dinanzi a queste desolanti cifre.