La Manovra economica italiana continua a far litigare il governo gialloverde e la Commissione europea. I tagli annunciati dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria non bastano. Bruxelles vuole di più, due o tre miliardi, visto che le coperture annunciate da Roma non convincono i burocrati europei. Certo, forse la annunciata procedura di infrazione si allontana, semmai se ne riparlerà a gennaio, dopo le festività.

Ma le posizioni tra i due contendenti restano ancora distanti. A schierarsi senza esitazione dalla parte delle ragioni tricolori ci pensa Diego Fusaro, il filosofo divenuto volto noto della tv e dei media. Nella sua consueta rubrica, ospitata dal quotidiano affaritaliani.it, Fusaro se la prende con la ferocia della Ue che, dice, non accetterà la nostra manovra economica fintanto che il nostro Paese non si sarà inginocchiato. Dito puntato, però, anche contro la stampa mainstream italiana che, come Repubblica, si è schierata dalla parte dei nostri avversari.

Diego Fusaro attacca il ‘rotocalco turbomondialista’ Repubblica

È un Diego Fusaro più puntuto del solito quello che questa mattina, 18 dicembre, verga un breve editoriale sulle pagine del quotidiano online affaritaliani.it. Parlando della manovra economica italiana che la Commissione Ue sembra ancora non volere accettare, nonostante i tagli proposti dal governo Conte, Fusaro se la prende in primo luogo con il quotidiano Repubblica, diretto da Mario Calabresi. Per prima cosa riporta il titolo pubblicato oggi dal giornale: ‘Trattativa sul deficit, due miliardi di dubbi. Per la Ue la manovra non è ancora coperta’. Il quotidiano fondato da Scalfari spiega che Bruxelles non crede nella reale consistenza del taglio di 3,5 miliardi annunciato dall’Italia e che, all’interno della Commissione, i falchi starebbero premendo per aprire la procedura di infrazione.

Commento solo all’apparenza disinteressato perché, invece, secondo il filosofo, Repubblica, bollato come “quotidiano turbomondialista”, starebbe parteggiando “nemmeno troppo velatamente” per i nostri avversari europei e contro il governo italiano.

Il governo italiano deve ‘resistere’

L’articolo di Repubblica preso in considerazione da Diego Fusaro spiega che all’appello dei vari Moscovici, Dombrovskis e Juncker mancherebbero ancora due miliardi di euro. Richieste pressanti si starebbero susseguendo in queste ore nei confronti del titolare del Mef Tria, messo sotto pressione da telefonate e appelli dei burocrati brussellesi. Insomma, gli ulteriori tagli a quella che Repubblica sbeffeggia come “manovra del popolo” non bastano a quelle ‘sanguisughe’ della Ue.

Una posizione talmente rigida da indurre Fusaro a trarre la drammatica conclusione che l’Ue “non accetterà la manovra fintantoché l'Italia non si sarà inginocchiata, riconoscendo la superiore auctoritas dei tecnocrati” europei. L’invito rivolto a M5S e Lega è quello di “resistere” e a “dire no”.