I nuovi governanti dell'Afghanistan dichiarano che l'attuale ambasciatore accreditato non rappresenta più il Paese e chiedono di parlare all'assemblea generale delle Nazioni Unite. I talebani non riconoscono più il loro ambasciatore e Amir Khan Muttaqi, ministro degli esteri, ha scritto all'ONU chiedendo che un nuovo rappresentante parli all'assemblea generale.

I talebani scelgono un nuovo rappresentante

I talebani hanno scavalcato l'ex ambasciatore delle Nazioni Unite dell'Afghanistan, chiedendo di parlare all'assemblea generale delle Nazioni Unite. A dare la notizia è un portavoce dell’ONU. Ora i funzionari delle Nazioni Unite devono decidere quale rappresentante riconoscere.

La vicenda cominciava quando il segretario generale Antonio Guterres riceveva, lo scorso 15 settembre, una comunicazione da Ghulam Isaczai, l'ambasciatore afgano accreditato. Nella comunicazione c’era l'elenco della delegazione dell'Afghanistan per la 76a sessione annuale dell'assemblea.

Cinque giorni dopo, Guterres riceveva una seconda comunicazione su carta intestata del nuovo Emirato Islamico, proveniente dal Ministero degli Affari Esteri. La comunicazione era firmata da Amir Khan Muttaqi, ministro degli affari esteri. Il ministro talebano chiedeva di partecipare al raduno dei leader mondiali delle Nazioni Unite.

Il nuovo rappresentante dei talebani

La vecchia voce dei talebani faceva parte del governo di Ashraf Ghani, ex presidente poi rovesciato dal nuovo Emirato. I talebani vogliono che Mohammad Suhail Shaheen sia il nuovo rappresentante permanente delle Nazioni Unite per l’Afghanistan. In caso di controversie sui seggi alle Nazioni Unite, il regolamento prevede che il comitato di nove membri dell'assemblea generale debba riunirsi per prendere una decisione.

L'ultimo discorso dell'Afghanistan è previsto per il 27 settembre, ma non è chiaro se il comitato si riunirà prima della fine della convocazione.

Alti funzionari del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti hanno affermato di essere a conoscenza della richiesta dei talebani, ma non hanno idea di come il comitato potrebbe votare, se a favore o contro. Tuttavia, uno dei funzionari ha affermato che il comitato avrà bisogno di “tempo per deliberare”. Questo potrebbe voler dire che il nuovo rappresentante inviato dei talebani non riuscirà parlare all'assemblea generale in questa sessione, nella quale si riuniscono i leader di alto livello.

Da dire poi che il comitato in passato si è astenuto dal prendere una decisione, deferendola all'assemblea generale per una votazione.

Il Qatar esorta a non voltare le spalle ai talebani

Nessun governo ha ancora riconosciuto il nuovo Emirato Islamico. Prima di farlo, il nuovo governo dovrà rispettare gli impegni sui diritti umani. L'emiro al potere del Qatar, la cui nazione ha svolto un ruolo fondamentale in Afghanistan, ha esortato i leader mondiali a non voltare le spalle ai talebani. Parlando all'assemblea generale lo scorso martedì 21 settembre, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani ha sottolineato "la necessità di continuare il dialogo con i talebani perché il boicottaggio porta solo alla polarizzazione e alle reazioni, mentre il dialogo potrebbe portare a risultati positivi".

Nello spirito della diplomazia, Al-Thani ha detto che il Qatar ha accettato anni fa di ospitare la leadership Politica dei talebani in esilio perché “fiduciosi che la guerra non offrisse una soluzione e che alla fine ci sarebbe stato il dialogo”.

L'Uzbekistan, altro Paese vicino, ha ripreso la fornitura di petrolio ed elettricità al Paese devastato dalla guerra.

"È impossibile isolare l'Afghanistan e lasciarlo nel raggio dei suoi problemi", ha detto martedì Shavkat Mirziyoyev, presidente dell'Uzbekistan, in un discorso alle Nazioni Unite, chiedendo anche un Comitato permanente sull'Afghanistan.