L’avanzata dei talebani nella valle del Panjshir è costata la vita a 20 civili. A testimonianza dell’accaduto ci sarebbe un rapporto e un video, nel quale si vedrebbe l’uccisione di un uomo in divisa. Il filmato, diffuso dalla BBC, mostrerebbe l’uomo mentre crolla a terra sotto i colpi inferti dai talebani. Dopo gli spari, gli astanti riuniti intorno al corpo avrebbero riferito alle milizie talebane che l’uomo non era un combattente del Fronte di resistenza, ma un semplice civile vestito come un militare.
Le atrocità perpetrate dai talebani nella valle del Panjshir
Secondo il rapporto in mano alla BBC, sarebbero 20 gli “incidenti” simili a quelli riportati nel video dell’uomo in abiti militari ucciso dai talebani. I civili coinvolti si trovavano tutti nella valle del Panjshir, l’area in questo momento più calda dell’Afghanistan. Sempre secondo il rapporto, una delle vittime era un negoziante. Si chiamava Abdul Sami ed era padre di due figli. La sua unica colpa è stata quella di non voler fuggire nonostante l'avanzata dei talebani. Le milizie l’hanno arrestato, accusandolo di aver venduto sim card ai combattenti del Fronte di resistenza, per poi scaricarne il corpo nei pressi della casa dove l’uomo abitava.
L’episodio in questione è venuto alla luce lo scorso martedì, mentre l'ambasciatore Nasir Ahmad Andisha, un alto diplomatico del vecchio governo afgano, descriveva le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle milizie talebane. "Il popolo afghano ha più che mai bisogno di azione", ha detto Nasir Ahmad Andisha al consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, chiedendo poi l'istituzione di una missione conoscitiva che monitori le azioni dei talebani nel Paese.
I rapporti sugli omicidi perpetrati dai talebani
Rapporti documentati, che parlano di uccisioni ad opera dei talebani, circolano dallo scorso agosto. Le milizie hanno punito le rappresaglie durante la loro avanzata fulminea in tutto il Paese, e non solo nel corso dell’invasione della valle del Panjshir. L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha parlato lo scorso lunedì di "accuse credibili di uccisioni, per rappresaglia, di un certo numero di ex membri dell'ANSF”, le Forze di sicurezza nazionale afghane.
I rapporti che l’alto commissario ha citato verrebbero da testimonianze di “funzionari che hanno lavorato per precedenti amministrazioni", e si sommano alle molteplici accuse di perquisizioni che i talebani hanno messo in atto per scovare i funzionari del governo precedente e "persone che avevano collaborato con le forze di sicurezza e le aziende statunitensi".
Il Qatar potrebbe subentrare
Le preoccupazioni per le violazioni dei diritti umani arrivano nel momento in cui il Qatar avverte che non si assumerà la responsabilità dell'aeroporto di Kabul senza accordi "chiari" con tutte le parti coinvolte, compresi i talebani. "Dobbiamo assicurarci che tutto sia affrontato in modo molto chiaro” ha detto il ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, nel corso di una conferenza stampa.
“Non siamo in grado di assumerci alcuna responsabilità dell'aeroporto se tutte queste cose non vengono affrontate. In questo momento, lo stato è ancora in negoziazione".
Dopo il ritiro delle truppe statunitensi, Doha si è presa l’onere di aiutare afgani e stranieri nell’evacuazione e gli aerei della Qatar Airways hanno effettuato diversi viaggi a Kabul, aiutando Doha e trasportando i titolari di passaporto straniero.