L’Italia ha ufficialmente esteso il divieto di maternità surrogata anche per i cittadini che scelgono di ricorrere a questa pratica all'estero. Il Senato ha approvato ieri il disegno di legge n. 824 con 84 voti a favore e 58 contrari, con il sostegno della maggioranza guidata da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Questa legge rende reato universale la gestazione per altri, già vietata nel Paese dal 2005.
Cos'è la maternità surrogata
La maternità surrogata è una pratica in cui una donna, nota come madre surrogata, porta a termine una gravidanza per conto di un'altra persona o coppia, chiamata i genitori intenzionali. Esistono due forme principali di maternità surrogata:
- Surrogata tradizionale: la madre surrogata è anche la madre biologica del bambino, poiché viene inseminata con lo sperma del padre intenzionale o di un donatore.
- Surrogata gestazionale: in questo caso, la madre surrogata non ha legami genetici con il bambino. Un ovulo della madre intenzionale o di una donatrice viene fecondato in vitro e impiantato nell'utero della madre surrogata.
Questa pratica è spesso scelta da coppie che non possono avere figli per motivi medici, da persone single o da coppie dello stesso sesso.
Tuttavia, la maternità surrogata solleva importanti questioni etiche e legali che variano a seconda delle giurisdizioni.
Le nuove norme, ora applicabili anche fuori dai confini nazionali, prevedono pene severe per chi ricorre alla maternità surrogata, con sanzioni che possono arrivare fino a 10 anni di carcere e multe di 2 milioni di euro. Verranno puniti anche i pubblici ufficiali che registrano i bambini nati da surrogata, rendendo impossibile il riconoscimento legale dei figli nati da questa pratica all'estero.
Divisioni politiche e proteste
Il disegno di legge ha suscitato forti reazioni, con le opposizioni che hanno contestato l'iniziativa. Il Movimento 5 Stelle ha criticato il provvedimento definendolo “discriminatorio” nei confronti delle famiglie e dei bambini già nati tramite surrogata, e ha sottolineato il diritto delle donne di scegliere liberamente riguardo il proprio corpo.
Anche il Partito Democratico ha espresso preoccupazioni per l’irrazionalità della norma e per la sua incoerenza con le sentenze della Corte Costituzionale.
La Lega, che ha proposto emendamenti per aumentare le pene, ha giustificato il provvedimento come una misura necessaria per tutelare la dignità delle donne e prevenire lo sfruttamento commerciale del corpo femminile. Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, ha affermato che la surrogata rappresenta una forma di sfruttamento delle donne, definendola un mercato dei corpi.
Reazioni della società civile e dell'opinione pubblica
Le associazioni pro-diritti civili, come l'Associazione Luca Coscioni, hanno criticato duramente la legge, evidenziando come molti Paesi, tra cui alcune nazioni europee, permettano la maternità surrogata in forme solidali.
Alcuni gruppi hanno chiesto la regolamentazione della gestazione solidale per altri, come accade in Paesi come il Canada o il Regno Unito, dove la surrogata è permessa senza scopo di lucro.
L’opinione pubblica si è mobilitata attivamente sui social media, dove le discussioni si sono polarizzate. Molti utenti esprimono il loro sostegno alla legge, sostenendo che sia necessaria per proteggere le donne e garantire i diritti dei bambini. Tuttavia, altri hanno denunciato una visione retrograda della maternità e delle scelte individuali, sottolineando che il provvedimento limita i diritti delle famiglie e delle donne.
Sui social, le testimonianze di persone che hanno vissuto esperienze di maternità surrogata, sia positive che negative, hanno contribuito ad alimentare il dibattito.
Alcuni post hanno fatto appello alla necessità di leggi che regolamentino la pratica, piuttosto che vietarla completamente, promuovendo un approccio che tuteli tutti i soggetti coinvolti.
L’approvazione del disegno di legge rappresenta un nuovo capitolo in un acceso dibattito che coinvolge questioni etiche, legali e di diritti civili, con le parti contrapposte che continueranno a confrontarsi su una delle tematiche più controverse della Politica italiana recente.