Nuove rastrelliere e stalli per lasciare le biciclette a Roma. Questa la nuova idea che arriva dal Campidoglio per agevolare gli spostamenti e l'inter-mobilità. In una città asserragliata dal traffico, dallo smog (sono recentissimi i blocchi alla circolazione e il rilancio delle domeniche ecologiche)e dall'inefficienza dei mezzi pubblici, arriva la nuova proposta: la bicicletta.
Una rastrelliera per la biosfera
Nella città dei sette colli dunque potrebbe dunque risolversi il problema della mobilità grazie all'uso delle due ruote a pedali. Come? Innanzitutto attraverso questo nuovo bando di gara per le nuove rastrelleriere davanti a scuole, università, biblioteche, ma anche parcheggi, nodi di interscambio e metropolitane. La nuova formula per risolvere i problemi annosi della capitale arriva dall'assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo. Ma non solo: il Campidoglio non si limita a dotare la città di nuovi parcheggi per le bici dalla periferia al centro storico per favorire gli spostamenti, la bici infatti si potrà lasciare anche negli spazi condominiali. Per garantire il parcheggio delle bici nei condomini è stata addirittura effettuata una proposta di modifica del regolamento edilizio e dovrebbe ricevere l'ok entro l'anno.
Infatti, secondo Enrico Stefàno, il più grande ostacolo all'uso della bici a Roma sarebbe l'assenza di luoghi protetti dove lasciarle.
Ciclabili per spostamenti più sostenibili
L'uso della bicicletta sembra davvero una grande soluzione per il Campidoglio, tant'è che per le piste ciclabili sono stati investiti 1,63 milioni di Euro. Con questa cifra non verranno effettuati sui percorsi già esistenti ma se ne creeranno di nuovi: si prolunga la pista di Monte Ciocci fino a farla arrivare alla Circonvallazione Gianicolense e si farà quella in zona via Labicana, Via Manzoni che dovrebbe arrivare al tunnel di Santa Bibiana dove c'è già un percorso ciclabile di 120 metri che prova a collegare l'Esquilino con San Lorenzo.
Gli interventi sono stati decisi con una delibera del Comune in favore della mobilità sostenibile.
Arriva il Grab
Non pedaleremo solo all'interno della città, ma potremo girare col vento tra i capelli anche sul GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette, che vanta un perimetro di ben 45 chilometri. Il tragitto toccherà le piste ciclabili già esistenti e si estenderà su tratti nuovi, contemplando anche un percorso turistico e culturale presso i monumenti e strade più importanti della città. L'idea, presentata direttamente da Virginia Raggi, viene descritta come un'infrastruttura chiave in favore della mobilità dolce. Il Grab deve essere ancora presentato al ministero dedicato.
In bici a Roma… ma si può?
Secondo uno studio di Legambiente pubblicato a maggio 2017, a Roma solo 5 persone su mille usano la bici. Per farsi un'idea più concreta basterà pensare che a Milano, secondo lo stesso rapporto, il 6 per cento (non per mille come a Roma) usa la bicicletta per spostarsi. Pigrizia, indolenza… perché a Roma si va così poco in bici? A naso verrebbe da dire che è quanto meno difficile usare la bici per andare a lavorare, studiare o quel che è, in una città dove un tratto in scooter che richiede 20 minuti di tempo è considerato vicino. Forse, verrebbe da dire in seconda analisi, perché si ha cara la pelle e, nonostante gli sforzi in questo senso, girare in bici per Roma è pericoloso.
Le ciclabili coprono solo poche porzioni della città costringendo i ciclisti, privi di spazio riservato, a dover terminare o procedere il percorso su vie ordinarie di traffico urbano tra scooter, autovetture, autobus, tram e pullman. Difficile non pensare poi che chi vive a Roma sa bene che questa non è in pianura e raggiungere luoghi come Monte Mario, l'Avventino, la Cristoforo Colombo, Corviale o il Trullo, Monte Verde, Vigna Stelluti e Vigna Clara, Balduina, l'Esquilino, l'Aurelio, solo per citarne alcuni, sarebbe impresa da Bartali. Infine, spesso le ciclabili romane si sono trasformate in alcove dove senza dimora costruiscono baracche e ripari di fortuna che spesso finiscono agli "onori" della cronaca, basti ricordare l'incendio al gasometro avvenuto a giugno scorso, o le tante denunce di residenti e comitati per i roghi lungo il Tevere o alcune aggressione avvenute proprio ai danni di ciclisti. Forse, anche un po' di manutenzione, potrebbe incoraggiare l'uso di questi luoghi e il rilancio di una città più green.