Un triste episodio è avvenuto ieri pomeriggio, 18 ottobre, a Centola, nella frazione di Palinuro, località balneare in provincia di Salerno. Nel centro d'accoglienza "Oasi", gestito dalla Caritas, un sedicente richiedente asilo, di 21 anni, proveniente dal Gambia, ha aggredito due volontari, rinchiudendoli poi in ufficio. Il pretesto per quest'aggressione sarebbe stato il fatto che egli pretendeva determinati benefici e corsie preferenziali che, evidentemente, andavano ben al di là di quanto gli sarebbe spettato secondo la legge.
I due operatori della Caritas, seguendo le regole, non avevano acconsentito alle sue richieste: a questo punto l'uomo ha cominciato a scagliarsi molto violentemente contro gli arredi della stanza, ha minacciato gli operatori ed è successivamente uscito dalla porta, rinchiudendoli in ufficio. La situazione si è risolta grazie all'arrivo dei carabinieri. Infatti i militari, dopo essere sopraggiunti sul posto, hanno proceduto a liberare i due operatori volontari della Caritas e poi hanno stretto le manette al giovane proveniente dal Gambia.
L'arresto del giovane aggressore
Grazie ad una telefonata arrivata ai numeri di emergenza i carabinieri sono riusciti ad arrivare in tempo, disinnescando una colluttazione che, potenzialmente, sarebbe potuta degenerare in qualcosa di più grave.
Il ventunenne del Gambia, i cui requisiti risultavano idonei all'iscrizione al programma di accoglienza, ha perso la ragione nel momento in cui gli è stato negato ciò che non poteva ottenere. Ora, la sua posizione risulta abbastanza grave, in quanto egli dovrà rispondere di danneggiamento e di sequestro di persona; attualmente il ventunenne africano si trova nelle camere di sicurezza della caserma dell'Arma di Sapri (sempre in provincia di Salerno), a disposizione dell'autorità giudiziaria di Vallo della Lucania.
Questo non è certo il primo caso in cui degli ospiti in un centro d'accoglienza si mostrano ingenerosi: un episodio ancora più grave si è verificato qualche giorno fa in Calabria. Probabilmente andrebbero riviste le attuali politiche di accoglienza: se da una parte è doveroso accogliere chi fugge da guerre e persecuzioni, dall'altra è altrettanto doveroso stare attenti a chi potrebbe facilmente perdere le staffe e finire nel giro della delinquenza.