Un provvedimento, quello della revoca della misura d'accoglienza, resosi necessario dopo che i 22 migranti richiedenti asilo ed ospiti di una struttura in provincia di Reggio Calabria, nei giorni scorsi si erano resi protagonisti di violenze ed intemperanze. Necessario, in quell'occasione, era stato finanche l'intervento delle Forze di Polizie per riportare l'ordine all'interno della struttura di Gambarie di Santo Stefano d'Aspromonte, località turistica a pochi chilometri dal capoluogo reggino nel cuore del Parco Nazionale dell'Aspromonte.
Migranti, il provvedimento del Prefetto di Reggio Calabria
È stata la Prefettura di Reggio Calabria, guidata dal dott. Michele Di Bari, pertanto, a ricorrere all'estremo provvedimento dopo i disordini. Insediatosi nella città dello Stretto solo da qualche mese, Di Bari già più volte è dovuto intervenire in prima persona sulla "questione migranti" nella città dello Stretto.Sono centinaia, infatti, quelli ospitati nelle strutture messe a disposizione dal Comune e dalle altre Istituzioni e sempre meno tollerata inizia ad essere la convivenza.
La rivolta di Archi contro i migranti
Dopo le proteste delle società sportive reggine, private delle palestre destinate a centri di permanenza temporanea, risale a domenica mattina la contestazione di una cinquantina di abitanti del quartiere Archi, periferia nord della città calabrese, contro i migranti ospitati nella ex sede della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Mediterranea.
I residenti durante la pacifica manifestazione hanno lamentato soprattutto i comportamenti disdicevoli degli ospiti della struttura nei confronti delle donne ed in alcuni casi hanno riferito di molestie a sfondo sessuale.
Sul posto, oltre il Prefetto Di Bari, sono intervenuti i consiglieri comunali Massimo Ripepi (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale) e Antonino Castorina (Partito Democratico), che hanno assicurato ai residenti un maggiore controllo del quartiere.
Episodi, dunque, quelli di Archi e di Gambarie d'Aspromonte che evidenziano ancora una volta le pecche e soprattutto i limiti dell'attuale sistema di accoglienza ed una "questione migranti", la cui soluzione sembra essere sempre più lontana almeno nella città dei Bronzi.