Ci siamo spesso occupati di malattie mentali e di come laricerca stia facendo progressi per prevenirle o comunque prevederne la futurainsorgenza: ad esempio, abbiamo visto come questo sia possibile mediante un macchinario cheosserva la retina.
Per quanto riguarda la cura per l’Alzheimer, inoltre, è statoscoperto anche un beneficio indiretto per l’inappetenzacompulsiva. In questa sede vi diamo invece conto delle conclusioni a cuisono pervenuti i ricercatori riunitisi in un Congresso internazionale sull’Alzheimer svoltosi in questi giorni, promosso dal Policlinico Gemelli di Roma e dall'Ospedale Fatebenefratelli.
In pratica, ci suggeriscono quali pietanze ingerire al finedi ridurre quanto più possibile i rischi di insorgenza della malattia senile.
Più che i soliti consigli simil dieta o su qualche consigliosu questo o codesto cibo da ingerire quotidianamente, ciò che viene suggerito èproprio un piatto vero e proprio, preparato dallo chef rinomato Heinz Beck, abase di un pesce azzurro, la ricciola, che deve essere marinata all'acetobalsamico bianco con neve di melograno. Quali proprietà avrebbe? In sostanza haun elevato contenuto di acidi grassi omega 3, vitamine B1 e B6, la B12, e ha unridotto contenuto di rame, molto dannoso per chi ha già una patologia neurodegenerativa.Sarebbe dunque un concentrato di sostanze positive per la nostra mente.
Più ingenerale, comunque, non mancano indicazioni ordinarie su cosa mangiare, specieper gli anziani: frutta fresca e verdure, ma anche semi, spinaci e altrivegetali a foglia larga; importante anche la vitamina B12 da assumere anchemediante integratori.
Ma ci sono anche le cose da evitare, quali il rame e il ferro,riducendo i grassi saturi, molto presenti ad esempio nelle carni rosse. Nonmanca poi l’attività fisica, meglio se quotidiana. Comunque, anche per i piùpigri o per chi ha scarse capacità motorie, i medici consigliano almeno due oresettimanali di attività. In fondo non impossibili, basterebbe già unapasseggiata di mezz’ora anche a giorni alterni, o un quarto d’ora al giorno.