Fabrizio Pulvirenti, il medico italiano di Emergency, che ha contratto il virus Ebola in Sierra Leone, ha tenuto con il fiato sospeso dal 25 novembre non soltanto l'equipe dell'Istituto Spallanzani, che ha lavorato in maniera ottimale, ma anche i colleghi di Emergency e l'Italia intera.

Il medico è stato dimesso il 2 gennaio 2014 e ha preso parte alla conferenza stampa dell'istituto Spallanzani, insieme al Ministro Lorenzin, alla presidente di Emergency, Cecilia Strada e a tutta l'equipe medica che lo ha seguito in questo lungo calvario.

Lavoro di squadra

Durante la conferenza stampa è intervenuto anche Valerio Fabio Alberti, commissario straordinario dello Spallanzani, sottolineando che questo avvenimento ha messo in atto un ottimo lavoro di squadra, fatto sicuramente di scelte condivise e anche coraggiose, l'intera equipe ha, infatti, lavorato senza sosta, assistendo il medico in tutte le sue fasi che hanno mostrato difficoltà notevoli. Fabrizio Pulvirenti ci ha tenuto a ribadire, che inizialmente cercava di collaborare prestando attenzione a ogni sintomo e osservando con cura il lavoro dei colleghi, ma a seguito della febbre troppo alta, sopraggiunta come sintomo, ha perso i sensi dovendo cedere il posto al paziente e non più al medico.

Ha deciso che farà ritorno in Sierra Leone

Il medico ha sottolineato che intende completare il lavoro iniziato in Sierra Leone, pare, infatti che non appena avrà ripreso le forze farà ritorno in quei luoghi per concludere il lavoro iniziato e raccontare la sua difficile esperienza ai suoi pazienti al fine di trasmettere speranza. Per il momento, però, farà ritorno nella sua casa in Sicilia, per riposarsi e ritrovare le forze perdute in questi giorni durissimi.

Napolitano lo ringrazia

Durante il discorso di fine anno, lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto un pensiero e un ringraziamento per l'operato e per il sacrificio di questo medico, Federico Pulvirenti durante la Conferenza Stampa, ha colto l'occasione per ringraziarlo. Noi tutti gli auguriamo di tornare al più presto in forma e cogliamo l'occasione per ringraziare lui e tutta l'equipe di Emergency, che coraggiosamente opera in quei luoghi a rischio.