L’obesità è una patologia che, di anno in anno, mette sempre più a rischio la Salute delle persone oltre che la tenuta dei vari sistemi sanitari. In particolare, secondo le ultime stime, circa il 10% degli italiani, dai 18 anni in su, è obeso e il 36,1% è in sovrappeso. La situazione peggiora quando si parla di bambini. I dati del progetto ministeriale “Okkio alla Salute”, che ha coinvolto oltre 46mila piccoli, hanno evidenziato infatti che il 22,2% è in sovrappeso e oltre il 10% obeso.
Nella maggior parte dei casi, il problema si può risolvere adottando un diverso stile di vita. Ne parliamo con Maria Cristina Maggio, medico presso la Clinica pediatrica di Palermo.
Quali sono le principali cause che determinano l’obesità infantile?
“Una vita sedentaria e un apporto nutrizionale spesso non calibrato a quelle che sono le esigenze di un bambino, in relazione alla sua età e alle sue tappe evolutive, sono tra le maggiori cause che determinano l’obesità infantile”.
Quale tipo di attività sportiva è più indicata in base all'età del bambino?
“L’attività motoria nasce con il bambino; lui comincia a muoversi già in utero.
Ogni bambino ad ogni età ha delle necessità specifiche relative alla sua voglia di esplorare il mondo, valutare le proprie capacità fisiche, relazionarsi con gli altri. Ci sono dei corsi di acquaticità, ad esempio, che vengono proposti ai bimbi sin dai sei-nove mesi di vita. Questi corsi, se gestiti da persone esperte, in ambienti sicuri, sono ottimi perché il bimbo impara a muoversi liberamente in acqua, come aveva fatto durante la vita intrauterina”.
Cosa consiglia, invece, ai bambini di età maggiore?
“Quando il bambino diventa più grande, intorno ai tre anni, si può pensare a delle attività motorie che siano strutturate in modo diverso; ne sono un esempio i corsi di ippoterapia per bambini piccoli che vengono organizzati usando i pony.
In questo caso, il bambino impara, non solo a svolgere un’attività motoria all'aria aperta, ma anche a relazionarsi con l’animale che diventa un elemento nuovo con cui avere a che fare. Lo sport, in questo senso, educa il bimbo a capire se stesso, a condividere gli spazi, a raggiungere gli obiettivi, a rispettare le regole e i propri coetanei”.
E per quanto riguarda un adolescente?
“È più complicato instaurare una nuova abitudine man mano che si cresce. Praticare regolarmente sport e mangiare in maniera sana ed equilibrata, però, ha i suoi benefici ad ogni età. Del resto, recenti studi, hanno dimostrato che gli adolescenti che svolgono una regolare attività motoria hanno anche un migliore rendimento scolastico, perché abituati ad avere un ordine mentale e una capacità di perseguimento degli obiettivi molto più marcata rispetto a coloro che non fanno sport”.
In generale, cosa consiglia ai genitori per invogliare i propri figli a praticare sport?
“Uno stile di vita sano deve essere considerato come un patrimonio della famiglia, da condividere all'interno del proprio nucleo familiare. Ecco perché, nei primi anni di vita, il bambino deve seguire delle attività che siano partecipate anche dai genitori. In questo modo, l’attività motoria verrà percepita non come un’esperienza eccezionale ma come qualcosa che entra a far parte della propria quotidianità”.