La prevenzione in tema di attacchi cardiaci è molto importante e sottovalutarla potrebbe costarci molto caro. Una corretta alimentazione rappresenta, senza dubbio, uno dei fattori da non trascurare perchè, spesso, ciò che mangiamo potrebbe influire sui rischi di subire un infarto.
Occorre, per esempio, prestare la massima attenzione ai cosiddetti 'grassi trans', molto più comunemente conosciuti come 'oli parzialmente idrogenati': pensate che bastano solamente cinque grammi al giorno di grassi trans per vedere aumentare del 23 per cento il rischio di malattie cardiovascolari.
Colesterolo LDL: il nemico numero uno, i grassi trans
A questo proposito, gli esperti dell'Università di Danimarca, a Copenhagen, sono arrivati alla conclusione che, per tenere a bada il colesterolo cattivo LDL, occorra limitare al massimo il consumo di grassi trans.
Queste sostanze, per esempio, sono contenute nella margarina, negli oli industriali, ma diversi altri alimenti, anche di consumo giornaliero, contengono questo tipo di grassi: pensate, ad esempio, che bastano solamente 100 grammi di popcorn per introdurre quei fatidici cinque grammi di grassi trans, ma anche i wafer confezionati, nonchè alcuni tipi di biscotti e torte possono contenere gli oli parzialmente idrogenati.
L’ipercolesterolemia aumenta il rischio di coronaropatie. Non solo. Circa un terzo delle malattie cardiache ischemiche che colpiscono la popolazione mondiale è attribuibile al colesterolo alto. Secondo le stime sarebbero ben 2,6 milioni i decessi causati ogni anno dall’eccesso di colesterolo, pari al 4,5% del totale dei decessi. A destare particolare preoccupazione sono le cosiddette LDL (Low Density Lipoproteins), cioè il colesterolo cattivo che, depositandosi nella parete delle arterie, favorisce l’aterosclerosi, cioè la formazione di placche che la ispessiscono, la induriscono e ostacolano la circolazione del sangue. Scopri di più grazie ai consigli del medici del Policlinico "A. Gemelli" nell'iniziativa Viaggio al Cuore del Problema, powered by Danacol.Alimentazione e attività fisica: cosa mangiare
Cosa mangiare, dunque, per mantenere il livello di colesterolo cattivo LDL al di sotto della soglia minima consigliata di 70 milligrammi per decilitro?
Ancora una volta è la classica dieta mediterranea quella maggiormente consigliata: pertanto, via libera a verdura, frutta, pesce, legumi ma anche cereali integrali. Oltre ad una corretta alimentazione, l'attività fisica rappresenta uno dei fattori di prevenzione più importanti. I benefici, dal punto di vista cardiovascolari, sono innumerevoli: l'attività sportiva, oltre a bruciare le calorie, regolarizza la pressione, migliora la circolazione sanguigna, rafforza il cuore e permette di ridurre il colesterolo cattivo (LDL) aumentando, invece, quello buono (HDL).