La calvizie è un fattore psicologico ed estetico da non prendere sotto gamba. Soprattutto le persone narcisiste potrebbero subire duri contraccolpi dovuti alla perdita dei propri capelli. Le ricerche di tanto in tanto fanno qualche passo in avanti, creando grandi aspettative in chi è calvo. Alcune ricrescite sono riuscite su topi, ma le lozioni presenti in commercio sembrano ancora poco efficaci.
Qualche passo in avanti si è fatto sulla caduta dei capelli, con capsule a base di vitamine e minerali e shampoo ad hoc. Una Ricerca scozzese però dà un importante contributo alla causa: in buona parte la calvizie dipende dalla madre del calvo. Vediamo perché e quali interessanti prospettive future offre questa scoperta.
Se sei calvo per buona parte dipende da tua madre: a dirlo una ricerca scozzese
La ricerca straordinaria è stata effettuata dai ricercatori scozzesi dell’Università di Edimburgo e anche già pubblicata sulla rivista scientifica PloS Genetics. Essi hanno scoperto che sono quasi trecento (287 per la precisione) i cosiddetti marcatori genetici implicati nella calvizie maschile.
E in buona parte individuati nel cosiddetto cromosoma X. Quello che in sostanza ereditiamo da nostra madre. Come sono pervenuti a questa conclusione? Gli scienziati scozzesi hanno prima sequenziato il DNA dei campioni, per poi analizzare le differenze genetiche di un certo rilievo. Collegando esse con lo stato avanzato delle calvizie di ogni uomo facente parte del campione. Dei centoventi geni coinvolti, più del 10% (ovvero 13) sono attribuibili al cromosoma X. A sua volta, in esso sono presenti circa 40 marcatori genetici distinti tra loro proprio legati alla calvizie. Tra i geni individuati, è peraltro già noto come implicati nella crescita e nella perdita del colore dei capelli.
Calvizie legati a madre: perché la ricerca è importante
Ma oltre, eventualmente, imputare a nostra madre una parte delle responsabilità se siamo calvi, quale altro contributo ha dato questa ricerca? Tutto sommato importante. Tale studio scozzese permetterà la realizzazione di farmaci maggiormente mirati nella prevenzione della tanto temuta caduta dei capelli. Risultato che va ad aggiungersi a quello della promozione della ricrescita, quest’ultimo ottenuto in una precedente ricerca che aveva trovato nell’importanza di rimuovere determinati bulbi piliferi, la possibilità di far crescere i capelli. Insomma, non resta che sperare in nuovi passi avanti. La strada sembra comunque quella giusta.