Nuove normative per il controllo dei cancerogeni ambientali, implementazione per gli screening, un'unica regia nazionale per la lotta al cancro che vada dalla prevenzione, alle terapie, alla riabilitazione, fino al conclusivo accompagnamento di fine vita (la "buona morte" con cure palliative): è quanto chiede l'Aiom, l'associazione italiana di oncologia, che il 27 aprile ha presentato in Senato il rapporto annuale sullo "Stato dell'oncologia in Italia 2017".
Sebbene negli anni si sia registrato un calo dei decessi, merito dei progressi della scienza in campo oncologico, dagli anni '90 ad oggi i casi si sono moltiplicati: da mezzo milione all'inizio degli anni '90, a 2 milioni e 250 mila casi nel 2006, fino a 3 milioni e 130.000 casi nel 2016. Secondo quanto sottolineato da Carmine Pinto, presidente Aiom: "Oggi il cancro è potenzialmente la più prevedibile e la più curabile delle malattie croniche - ed ancora - per 10 delle 17 principali neoplasie registriamo oggi una sopravvivenza a 5 anni superiore del 60%". Tuttavia il presidente Aiom auspica la creazione di reti oncologiche regionali, per garantire l'accesso alle cure, qualità e continuità su tutto il territorio, problema da non sottovalutare, in quanto spesso i pazienti oncologici si sentono costretti a spostarsi dalla propria regione per ricevere le cure necessarie, con costi che gravano fortemente sul bilancio familiare, oltre che rappresentare un'ulteriore fonte di stress.
Le 9 regole per prevenire i tumori
La prevenzione, si sa, gioca un ruolo fondamentale nella lotta contro il cancro. Senza dimenticare l'importanza di fattori genetici ed ambientali, secondo l'Aiom ben il 40% dei tumori potrebbero essere evitati adottando uno stile di vita più sano e ce lo descrive in 9 punti:
- No al fumo: sembra banale sottolinearlo, ma si calcola che ben il 25-30% dei tumori sia causato dal fumo di sigaretta. Secondo le stime OMS il tabacco provoca 6 milioni di morti l'anno in tutto il mondo, addirittura più di alcool, AIDS, droghe ed incidenti stradali messi insieme;
- Moderare il consumo di alcol: l'eccesso di alcol è correlato al rischio di cancro del cavo orale, faringe, esofago e laringe, Tumore al fegato, intestino e alla mammella per le donne;
- Seguire la dieta Mediterranea: frutta, verdura, legumi, frutta secca, sono ricche fonti di fibre, indispensabili per favorire la motilità intestinale riducendo nel contempo l'assorbimento di sostanze potenzialmente cancerogene. Contengono inoltre le vitamine, veri e propri agenti antitumorali che svolgono l'importantissimo ruolo antiossidante;
- Controllare il peso: obesità ed elevata assunzione di grassi, predispongono a numerose malattie tra cui il cancro;
- Praticare attività sportiva: si è calcolato che la sedentarietà aumenta il rischio cancro del 30-40%;
- No alle lampade solari e controllare i nei: le lampade solari hanno una cancerogenicità paragonabile a quella delle sigarette. Un'esposizione precoce predispone al melanoma con un incremento del 75%. Chi ha molti nei o chi nota delle variazioni di forma, dimensione o colore degli stessi deve farsi controllare da uno specialista;
- Proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili: Hpv ed epatite predispongono rispettivamente al cancro del collo dell'utero e del fegato. Anche in questo caso prevenzione e protezione faranno la differenza;
- Evitare l'uso di sostanze dopanti: gli steroidi anabolizzanti comportano l'aumento del rischio di tumori;
- Prevenzione e screening: ricordiamo che il Servizio Sanitario nazionale offre gratis alcuni accertamenti per la diagnosi precoce oncologica, tra cui: tumore del seno (mammografia ogni 2 anni per donne dai 50 ai 69 anni); cancro del collo dell'utero (Pap-test ogni 3 anni per donne dai 25 ai 64 anni); Tumore del colon-retto (ricerca del sangue occulto nelle feci dai 50 ai 69 anni d'età sia per gli uomini che per le donne).