"Un bel cheeseburger, ma per favore niente verdure!" Non è difficile ascoltare frasi come questa che escono a raffica dalle bocche dei nostri bambini e soprattutto dei nostri adolescenti e se per sbaglio, il panino arriva con le verdurine, anche una sola foglia o fogliolina d'insalata, è con un po' di schifo che la tolgono dal pane e l'abbandonano sul tavolo.
Così nelle mense delle nostre scuole, va bene tutto, ma il piatto ritorna indietro intonso quando il dietista si è sognato, per esempio, di inserire un po' di carote come contorno o un po' di piselli e poi, nemmeno la Frutta se la passa bene, meglio un dessert già pronto e col cucchiaino perché i nostri ragazzi formano il popolo col -palato da budino-.
Le lamentele dei genitori preoccupati sono tante così come lo sconcerto delle maestre che assistono a mensa, ma i risultati, nero su bianco spaventano ancora di più: ci ha pensato l'Iias, cioè l'Istituto Italiano Alimenti Surgelati che per monitorare il mercato e vedere dove dirigere la propria produzione, ha commissionato diversi sondaggi che oggi sono stati tabulati con risultati davvero sconfortanti.
Ben il 20% dei genitori si lamenta perché i pasti preparati per i figli non devono contenere né frutta e né verdura con una sovrabbondanza per esempio di carni o insaccati che preoccupano davvero in quanto allontanano sempre più dalla "dieta mediterranea" che ormai è universalmente riconosciuta come una delle più equilibrate e soprattutto quella ideale per mantenersi in salute.
Neanche un filo di verdura allora di qualunque colore sia, specie se verde come Hulk! E neppure la frutta se la passa bene! Negli anni qualcosa è già stato fatto, per esempio quando nelle scuole vengono dati i pacchetti con verdure pronte o con frutta già a fettine, ma il numero degli irriducibili che arrivano a buttarla senza farsi vedere o che (meglio!) la portano a casa in famiglia, aumenta sempre più!
Piselli, carote, pomodori, fagioli, per non parlare dei poveri broccoli, dei cavoli e cavoletti...chi sono questi illustri sconosciuti?
Consigli di Pronto Intervento?
Dopo aver analizzato i risultati, l'Iias ha incaricato degli esperti chiedendo loro dei semplici consigli, delle indicazioni facili da mettere in pratica per vincere le resistenze passive dell'esercito dei nostri bambini. Le regole che hanno partorito sono 5, un vero "Pentalogo"!
Prima di tutto, si consiglia di coinvolgere i propri figli: basta servirgli tutto pronto, basta tagliare la bistecca o preparare il panino, no! Bisogna invece chiamarli in cucina, insegnare loro a pensare e a sporcarsi le mani, cercando di far costruire dei piatti che li invoglino a farli assaggiare ai componenti della famiglia, ma anche a loro stessi.
In secondo luogo, si deve cercare di diventare "artisti" giocando cioè col colore: il piatto di verdure come anche il vassoio che contiene la frutta deve essere un piacere per gli occhi oltre che (e prima) per il palato: un piatto monocorde, monocolore non piace, ma uno che contiene per esempio del verde, del rosso e dell'arancione gioca a nostro favore perché ha un po' l'effetto dei fiori colorati che attirano le api.
Quindi, non fermarsi ad una sola verdura perché magari è quella che una certa volta, il nostro pargolo ha mangiato, ma lanciarsi tra zucca, carote, pomodori, insalate varie e così, lo stesso per la frutta. Inoltre, sempre all'insegna "l'occhio vuole la sua parte", optare (e qui ci soccorrono i surgelati) per le verdure già pronte sotto forme particolari: polpettine, crocchette, bocconcini ma a forma di animali, lettere, automobiline o giochini vari.,, faccine più o meno sorridenti.
Ma non bisogna dimenticare la forza dell'imitazione: i genitori devono essere dei modelli, quindi il genitore che non mangia frutta e verdura o lo fa solo ogni tanto, magari dimostrandosi schizzinoso, non può certo aspettarsi un bambino o, peggio ancora un adolescente, che ne mangi, poca o tanta che sia. E soprattutto proporre, specie all'inizio, dei piccoli piatti, delle vere e proprie monoporzioni di assaggini con molta varietà in modo che nessuno (neppure l'adulto) si spaventi e tema di non poter finire il piatto.
Secondo l'Iias forse stiamo assistendo ad una svolta positiva perché nel 2017 il consumo delle verdure fresche, ma anche surgelate, è aumentato complessivamente del 3,2%.
Quando si diventa "verdurofobi"?
Dopo la fase del latte, materno o artificiale, durante il periodo delle pappe, il bambino mangia verdure e frutta anche a iosa, ma poi, a partire dai 3/4 anni, si assiste ad un restringimento della varietà della sua dieta: quello che prima mangiava, viene respinto, forse non solo perché non piace, ma anche per un vero e proprio capriccio. Allora, la frase ufficiale al pasto e ad ogni tentativo di innovazione diventa un categorico "Non mi piace!".
La parola d'ordine deve diventare "coinvolgere" e questo non solo a casa nella preparazione dei piatti, ma a monte, con un lavoro educativo fine e continuo: bisogna portare il bambino/ragazzo "verso la frutta e la verdura", anche con un'azione pratica e diretta, affiancandoselo durante la spesa e chiedendo consiglio su cosa si potrebbe provare.
Bisognerebbe visitare anche i mercatini con i prodotti a chilometro 0 per un contatto più diretto e non farebbe certo male una visita in campagna, magari con la scusa di un picnic e, non ultimo, sfruttare le occasioni offerte per esempio da mostre ed eventi.
La feste delle erbe
Se il 6 aprile è la festa della Carbonara, la Carbonara Day, in contemporanea per esempio nel vicentino, precisamente nel paese di Conco, c'è la Festa del Tarassaco che, a partire dall'11 aprile, propone ottime occasioni: il tarassaco è un'erba naturale definita "multitasking", che può essere usata a diversi livelli, per piatti finissimi da chef ma anche per aperitivi e persino per dolci. Si può approfittare di questo per una gita in montagna in un periodo in cui la zona del vicentino coi suoi 800 metri è gradevolissima.
Oltre ad assaggi e a piatti speciali, sono in programma escursioni guidate per la raccolta dell'erba e persino un corso di cucina, cose che possono coinvolgere adulti e ragazzi.
Conclusioni
Insomma, approfittare di tutte le occasioni per vincere la monotonia nei menu dei nostri figli deve diventare il Vangelo del genitore provetto e per esempio perché non scegliere quei bellissimi (e anche poco cari) ristoranti dove lo chef prepara davanti a noi i piatti più gustosi con un vero armamentario di erbe e frutta da cui preleva a spizzichi per costruire piatti con verdure e frutta, piatti che sono dei veri capolavori e che possono attirare ben più del solito terribile McDonald'fs che va bene una tantum e basta, sempre se si tiene alla salute.