Dopo le sigarette ora toccherà anche al caffè: la bevanda più amata del mondo potrebbe avere un collegamento con l'insorgenza di tumori a causa del suo contenuto in Acrilammide. Un Tribunale statunitense, quello californiano di Los Angeles, ha intimato alla multinazionale Starbucks e ad altri colossi della distribuzione di bevande a base della bevanda, di riportare sulle confezioni di caffè la dicitura "contiene sostanze nocive per la salute e potenzialmente cancerogene". Il caffè non contiene naturalmente la sostanza incriminata, ma essa si origina in seguito alla tostatura.

La presenza di acrilammide

La molecola si origina nei cibi che contengono amido, tipo patate o caffè, se cotti per lungo tempo ad alte temperature, superiori ai 120°. Il caffè viene torrefatto a circa 200° per cui i cicchi sono soggetti alla formazione della pericolosa sostanza, che da esperimenti su cavie animali, si è dimostrata un potenziale innesco di tumori. Anche l'Efsa riconosce l'acrilammide come un potenziale agente cancerogeno e la sua tossicità è indiscussa nei derivati del tabacco, come le sigarette. Non solo il caffè sarebbe a rischio, ma una vasta gamma di alimenti, tra cui le patatine fritte, al forno e le crocchette, molto diffuse tra i bambini, i quali subiscono il danno in maniera massiccia, visto che il danno aumenta con il diminuire del peso corporeo.

Il rischio di esposizione alla sostanza dovuto alla patata copre il 49% mentre è il 34% quello del caffè. Anche il tipo di tostatura provoca una diversa concentrazione di acrilammide: tutto dipende dalle temperature e dai tempi, ci sono metodi di torrefazione più "spinti" ed ogni compagnia ha il suo metodo aziendale.

Starbucks 'abbustolisce' troppo?

Le aziende come Starbucks si occupano personalmente della scelta della materia prima e delle selezioni dei semi ma probabilmente dottano un tipo di tostatura troppo forte. Già qualche anno fa l'Ong che si occupa di sostanze tossiche, il "Council for Education and Research on Toxics" aveva portato in tribunale i big del caffè proprio a causa di sostanze nocive presenti in alti livelli, utilizzando la normativa californiana che lo permette, detta "Proposition 65", un emendamento riguardante la sicurezza delle bevande.

Alcune aziende hanno ceduto, riportando in etichetta la dicitura consigliata mentre altre, come Starbucks hanno scelto di soprassedere, in virtù del fatto che non esiste ancora un'evidenza scientifica della correlazione tra caffè e cancro. Ad opporsi all'etichetta è la National Coffee Association, che teme che i consumatori possano spaventarsi e non consumare più la bevanda che invece, secondo le linee guida alimentari del Governo, risulta una bevanda sana.