La violenza nelle sale parto non è un fenomeno esiguo e di poca considerazione. Un momento delicato, intimo ed emozionante come questo dovrebbe essere ricordato come qualcosa di assolutamente piacevole anche se per molte donne si trasforma in un vero e proprio trauma fatto di abusi e violenza verbale. É stato effettuato uno studio a questo proposito che mostra come in effetti i casi di violenza ostetrica in Italia sono numerosi.

La violenza ostetrica

In cosa consiste sostanzialmente la violenza ostetrica? É un tipo di violenza che comprende trattamenti senza rispetto, abusi, procedure mediche obbligate, mancanza di informazioni riguardo quest'ultime, sensibilità del tutto inesistente e violenza verbale che possono umiliare e traumatizzare la futura mamma al punto di ricordare il parto come un evento spiacevole anziché straordinario. Questo è emerso da un'indagine comprendente un questionario che appunto ha indagato sulla questione e su queste umiliazioni verificatesi in molte sale parto. Un problema non da sottovalutare e che in genere riguarda i cosiddetti paesi in via di sviluppo ma che si verifica in maniera considerevole anche in Italia.

Le domande del questionario sono state poste a circa 400 madri e il risultato pervenuto ha chiaramente delineato un problema frequente e traumatizzante. Circa il 20% delle intervistate ha affermato di essere stata vittima di violenze ostetriche durante il parto, il 30% ha affermato di non avere ricevuto cure adeguate e il 35% ha denunciato moltissimi problemi relativi alla privacy, mentre il 6% ha oltretutto dichiarato di non volere altri figli per le violenze subite. Percentuali problematiche da non sottovalutare che mostrano un problema poco evidente, ma alquanto diffuso.

I rischi

Dallo studio è anche emerso come è proprio al Sud o in Centro Italia che si verificano maggiormente casi del genere.

É proprio la mancanza di comunicazione tra personale medico e partoriente che porta conseguentemente alla luce situazioni umilianti o stressanti. Ci sono dei fattori che contribuiscono considerevolmente a ritenere un evento del genere come una violenza: tra questi va annoverato in particolar modo l'obbligo di essere sottoposte a procedure mediche senza il proprio consenso o senza adeguate informazioni relative alla procedura, l'inefficacia dell'anestesia o nei casi più estremi violenze fisiche o verbali.