Tra i disturbi d'ansia più diffusi ci sono gli attacchi di panico che interessano una buona fetta di popolazione, in prevalenza femminile. La psicologia si è sempre interessata a questa patologia, dandole un significato e una causa che varia molto a seconda dell'approccio. Se per la psicanalisi l'eziologia è da ricercarsi nell'inconscio e nei traumi non superati, nella terapia sistemico relazionale sono visti come il risultato di un insieme di fattori che interagiscono tra di loro in maniera disfunzionale.

Gli attacchi di panico sono descritti da chi li prova come un'esperienza terribile, con la sensazione imminente di perdere il controllo, di impazzire o di morire, tanto da richiedere spesso un accesso al Pronto Soccorso.

Cosa è un attacco di panico: sintomi e come inizia

La caratteristica principale degli attacchi di panico è quella della loro manifestazione improvvisa, un vero 'fulmine a ciel sereno'. Sono accompagnati da intense sensazioni di ansia, tachicardia, vertigini, sudorazione, formicolio agli arti, brividi, senso di svenimento, nausea, dolore al petto o tachicardia e palpitazioni. I sintomi fisici variano molto da soggetto a soggetto, così come la loro intensità.

Alle manifestazioni fisiche si accompagnano spesso sgradevoli sensazioni di irrealtà, paura di morire o di impazzire e, quasi sempre, paura di perdere il controllo.

In genere, un attacco dura dai dieci ai venti minuti ma per chi lo sperimenta il lasso di tempo sembra interminabile. Una volta passato, spesso si manifesta stanchezza e sonnolenza, determinate dal grande dispendio di energie che l'organismo ha messo in atto per far fronte a un pericolo, anche se non 'reale'.

Cosa fare subito quando arriva un attacco di panico

Ciò che contraddistingue un attacco di panico è la sua insorgenza improvvisa. Una volta che iniziano a manifestarsi i primi sintomi, è utile sapere come agire per cercare di controllarli e gestirli al meglio.

Ci sono delle tecniche valide che possono dare sollievo, diminuendo il senso di disagio.

In prima battuta, è bene riconoscere i sintomi di un attacco di panico, in quanto possono essere facilmente confusi con una patologia organica ben più grave, come ad esempio un infarto. La respirazione è importantissima: occorre effettuare respiri lenti e profondi, in modo da evitare l'iperventilazione.

Un'altra strategia utile nell'immediato è quella di distogliere l'attenzione, concentrandosi sull'ambiente circostante, che servirà a riprendere un contatto con 'il reale': contare tutti gli oggetti di un certo colore ad esempio, porterà l'attenzione all'esterno distogliendola dal monitorare costantemente i sintomi in atto.

Utile è anche tenere un diario nel quale annotare in quale circostanza e come si sono manifestati gli attacchi di panico. In questo modo, si potrà indagare più a fondo se certi luoghi o situazioni possono innescare l'attacco.

Come si guarisce dagli attacchi di panico?

Per guarire dagli attacchi di panico è utile rivolgersi a un esperto, con il quale effettuare un percorso di terapia volto a indagare da un lato le cause scatenanti e dall'altro imparare tecniche e strategie per affrontarli.

In alcuni casi è bene associare la terapia psicologica a un trattamento farmacologico. Tale combinazione è risultata essere molto efficace da numerosi trial clinici randomizzati. Trovare la combinazione giusta di farmaci non è sempre semplice, in quanto la risposta del paziente è sempre soggettiva e differente.

Essenziale è il non ricorrere al 'fai da te' ma affidarsi a uno specialista come anche nel caso del disturbo da stress post-traumatico.

Fonti consultate: DSM V (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders) Ravindran, L. N., & Stein, M. B. (2010, July). The pharmacologic treatment of anxiety disorders: A review of progress. Journal of Clinical Psychiatry, Vol. 71.