Un recente studio italiano condotto a Torino, pubblicato sulla rivista scientifica Acta Neuropathologica Communications, ha per la prima volta dimostrato l’esistenza di un legame diretto tra Alzheimer e qualità del sonno. Sulla base di quanto emerso dalla ricerca, effettuata sui topi, un sonno disturbato può avere ricadute negative su individui geneticamente predisposti allo sviluppo della malattia, favorendone l’insorgenza.

Lo studio dell'Università di Torino

La ricerca è stata condotta dal Centro di Medicina del sonno dell'ospedale Molinette di Torino in collaborazione con il Neuroscience Institute of Cavalieri Ottolenghi, entrambi appartenenti all’Università del capoluogo piemontese.

L’obiettivo dei ricercatori era quello di analizzare le conseguenze che un sonno di scarsa qualità ha su topi geneticamente predisposti al deposito di una proteina chiamata beta-amiloide, estremamente nociva per il corretto funzionamento cognitivo degli animali (e anche dell'uomo).

I ricercatori hanno disturbato il sonno dei topi (ma non la quantità di ore ad esso dedicate) inducendo lievi risvegli per un periodo di un mese. I dati raccolti hanno messo in evidenza come questa attività comprometta il funzionamento del sistema glinfatico, un elemento molto importante per la Salute del sistema nervoso.

Durante la fase di veglia, infatti, nel nostro cervello si accumulano sostanze di scarto (tra cui la beta-amiloide) che sono molto dannose per le cellule nervose.

Il ruolo del sistema glinfoide è proprio quello di eliminare queste sostanze tossiche durante il sonno profondo. Se quest’ultimo viene interrotto, per esempio a causa di apnee o russamento, il sistema glinfatico non lavora più come dovrebbe, finendo per danneggiare le normali funzioni cognitive.

L'importanza di un buon sonno

Una buona qualità del sonno potrebbe, in sostanza, ritardare l’insorgenza dell'Alzheimer o rallentarne la progressione. Dormire bene, a ogni modo, è un toccasana per tutti ed è un aspetto che dovrebbe essere maggiormente curato. Come dichiarato da Alessandro Cicolin, direttore del Centro di Medicina del sonno dell'ospedale Molinette, non dare la giusta importanza al sonno ha effetti negativi non solo sulle funzioni cerebrali ma anche su quelle sistemiche.

Ne risulta che i cosiddetti disturbi del sonno rappresentino un fattore di rischio anche per altre problematiche di salute, quali obesità, ipertensione, diabete, infarto, ictus e cancro.

Ciascuno, in poche parole, dovrebbe dedicare la quantità di tempo adeguata ad una sana dormita, curandone, però, anche la qualità. Un aspetto che dovrebbe essere preso maggiormente in considerazione anche dalle politiche di prevenzione in ambito sanitario.