Colpo di scena a Mantova durante il processo sul probabile doping di squadra in casa Lampre. Il procuratore Condorelli ha, infatti, chiesto l'assoluzione per diversi personaggi di spicco del Ciclismo italiano: i direttori sportivi Saronni, Bontempi e Piovani, e i ciclisti Mauro Santambrogio e Damiano Cunego, vincitore del Giro d'Italia 2004 e vice campione del mondo nel 2008, attualmente alla Nippo-Vini Fantini.

Pene dure per gli altri imputati.

Un processo che sembrava già da tempo una bolla di sapone

Che gli investigatori avessero preso un pugno di mosche in mano si era capito già da diverso tempo. Infatti le sostanze sequestrate durante le varie perquisizioni erano sì dei farmaci, ma non sostanze vietate perchè dopanti. Una perizia ordinata dalla procura ed eseguita dalla dottoressa Donata Faretto ha dimostrato che anche nelle fialette che dovevano contenere testosterone, c'era semplicemente dell'acqua a pH 7. Poi niente, dei semplici farmaci da banco e delle sostanze proibite sequestrate solo a un cicloamatore. 

Le condanne

Oltre agli assolti citati in precedenza, non è stato contestato alcun reato anche a Lorenzetto, Da Dalto e Rasmussen.

Ballan, campione del mondo nel 2008 proprio a discapito di Cunego, è stato condannato a 2 anni e una multa di 40mila euro, il farmacista Nigrelli a 4 anni e mezzo di reclusione e il preparatore Gelati a 2 anni e mezzo. Pene più lievi per gli altri ciclisti, tra cui Bruseghin, Gavazzi e Mori condannati a 1 anno e 8 mesi.

La battaglia di Cunego

Damiano Cunego, da sempre impegnato per la lotta al doping, si è sempre dichiarato estraneo dall'inchiesta eppure era stato rinviato a giudizio a causa dei suoi valori di ematocrito più alti della media. I suoi difensori hanno, però, dimostrato che questi valori sono fisiologici e sono stati dichiarati talli dall'Uci già quando Cunego correva nella categoria juniores. Importante la testimonianza di Bertagnolli che ha definito Cunego come uno che si opponeva al sistema e che ha dovuto affrontare nella sua carriera decine di corridori "fuorilegge".