Giovedì 19 maggio 2016 il Giro d’Italia affronta, finalmente, una tappa facile: da Noale, la città dell’Aprilia, si arriva a Bibione (anzi a San Michele al Tagliamento, visto che la nota località balneare non fa Comune ma è semplicemente una frazione): altro che il “trappolone” di Asolo.
182 i chilometri in programma, mentre le difficoltà sono meno di zero: non c’è una salita e tantomeno un GPM (quindi il titolare della maglia azzurra può stare tranquillo), non c’è spazio per le imboscate e dunque anche la maglia rosa può godersi un po’ di serenità.
Gli unici chiamati a dare il massimo sono i velocisti, che qui possono scrivere il proprio nome nell’albo d’oro di questa edizione numero 99 del Giro.
Percorso e altimetria
Del resto il disegno della tappa strizza l’occhio proprio e soltanto a loro: si parte alle 13, si punta verso la Laguna di Venezia lambendola (con il passaggio da Mestre) e poi via verso Nord, verso Treviso, sempre su strade larghe, ben asfaltate e caratterizzate da lunghi rettilinei.
Dopo il passaggio in città, che sarà un regalo per i tanti appassionati della zona, si punterà verso il traguardo volante di Ormelle e poi via alla volta di Oderzo, con il rifornimento previsto intorno alle 15.15 / 15.30.
Motta di Livenza, Portogruaro, San Michele al Tagliamento e poi si torna verso la Laguna, ma stavolta dal suo lato Nord, per affrontare il circuito finale di Bibione.
Il punto chiave
E’ proprio lì che si gioca la partita, perché crediamo che le squadre dei velocisti non si lasceranno sfuggire l’occasione di provare a far trionfare il loro uomo di punta (ossia: se si verrà a creare una fuga non le concederanno lo spazio sufficiente per arrivare al traguardo).
Il circuito di Bibione misura 8 km, abbraccia un po’ tutta la località di villeggiatura e si preannuncia una splendida cartolina promozionale in vista delle vacanze estive. Ma il 19 maggio ci sarà poco tempo per gustare il panorama: qualche curva un po’ insidiosa c’è, e sarà importantissimo essere davanti ai -300 metri sull’ultima svolta a destra per riuscire a lanciare al meglio lo sprint decisivo.
Per gli uomini di classifica l’unico imperativo sarà invece evitare di rimanere coinvolti in qualche caduta, sempre possibile in giornate più “rilassate” come questa dove però sono in tanti a voler stare davanti a “menare”.