Il figlio d'arte di papà Paolo, allenatore della Pallacanestro Varese, dopo aver trascinato treviso contro l'Alma a Trieste, non ha lasciato scampo nemmeno a Mantova. Ma chi è Davide Moretti? Nato a Bologna il 25 marzo 1998, ha già avuto esperienze in serie A essendo stato buttato nella mischia proprio dal padre a 16 anni e 7 mesi nella partita Pistoia-Cremona nell'ottobre del 2014. Nell'estate prima di quello stesso anno ha giocato i Mondiali Under 17 a Dubai e l'Europeo Under 16 a Riga, oltre ad aver trascorso un anno alla Stella Azzurra.

Tutto questo era soltanto l'antipasto di una stagione che prometteva bene in quel di Treviso e così è stato. Davide, sia nella stagione regolare sia ai playoff per accedere al massimo campionato, è salito in cattedra, giocando e segnando come un veterano. Così parla di suo padre: "Scherzavo con mio padre sul fatto che prima o poi finirà. Non mi dà fastidio e ne vado fiero di essere sempre nominato in relazione a lui. Ma è giusto che inizi la carriera di Davide Moretti, slegata da quella di Paolo. Comunque ogni cosa a suo tempo, non ho fretta".

In questa, che è la sua seconda stagione a Treviso si sta confermando giocatore di notevole maturità cestistica nonostante la giovane età, dando anche prova del suo sangue freddo.

Un esempio? La gara contro il Trieste la scorsa settimana dove ha segnato 10 punti in un momento clou per la squadra. Così ha parlato a fine partita: "In quei momenti devi essere bravo a rimanere sul pezzo e fare ciò per cui ti sei allenato, senza preoccuparti delle conseguenze. Mi sono concentrato su una cosa alla volta, azione dopo azione. Mi viene naturale prendere le giuste decisioni in una frazione di secondo. Chiamalo istinto, talento. Non penso alla possibilità di sbagliare. Vedere che giocatori più esperti hanno fiducia in me e mi passano la palla in quei momenti mi riempie di orgoglio e felicità".

Ma la sua vita non è solo pallacanestro: "L'anno scorso mia madre viveva con me a Treviso.

Ora sto imparando a rendermi intraprendente e autonomo. Non mi sento più un ragazzino. La mia prima idea è il Basket. Penso a seguire la mia dieta, arrivare in orario agli allenamenti, riposare la giusta dose di ore. Non c'è più la mamma a ricordarmelo e sono piccoli dettagli che mi fanno crescere come persona e come giocatore".