Dall'Austria con furore: quello di Spielberg è stato senza dubbio il weekend di Valtteri Bottas. Autore sabato di una splendida pole position (con la quale ha stracciato il record della pista) e domenica di un tanto sudato, quanto meritato, successo in gara, il finlandese si è inserito prepotentemente nella lotta mondiale, sino a Baku questione esclusiva della “coppia che scoppia”, Vettel-hamilton.

Poche parole....ma tanti punti

Quieto, glaciale, impassibile: senza proclami di alcun tipo, Bottas ha spazzato via i fisiologici dubbi della vigilia, conquistando in pista, e non sui giornali, la fiducia di Toto Wolff e della Mercedes, intenzionati più che mai a prolungare il “gracile” contratto annuale firmato lo scorso 16 gennaio. 136 punti in nove Gran Premi, frutto di due vittorie (a Sochi e, appunto, Spielberg) e di sei podi totali: questo il bottino raccolto dal finlandese in questa prima metà di nove stagione. Il distacco dal compagno di squadra, Lewis Hamilton, è di solo quindici lunghezze, mentre più lontano è Sebastian Vettel, leader del campionato, che fa l'andatura con 171 punti all'attivo (+35 su Bottas) e una continuità di risultati pazzesca.

Il paragone, invece, con Kimi Raikkonen, seconda guida della Ferrari, è quasi imbarazzante: Ice Man paga, infatti, la bellezza di 53 punti rispetto al collega e connazionale. La bontà del lavoro di Bottas è certificata dalla comparazione con le sue ultime due stagioni in Williams in cui, è doveroso sottolinearlo, contava però su una macchina dalle prestazioni nettamente inferiori: nel 2015, infatti, totalizzò a fine stagione 136 punti (ovvero quanto raccolto in queste prime nove gare), mentre nel 2016 si fermò a quota 85.

Spalla o rivale di Hamilton?

Negli ultimi anni la Mercedes, oltre che a collezionare successi, ha tribolato non poco circa la gestione dei propri piloti: lo scontro Hamilton-Rosberg ha tenuto banco per diverse stagioni, tra numerose vicissitudini e momenti di alta tensione.

Non per caso la scelta di assegnare il sedile lasciato vacante del campione in carica è ricaduta sull'ex Williams, pilota poco "scomodo" e di sicuro affidamento. La convivenza tra l'inglese e Bottas, sinora, è stata più che felice, con quest'ultimo che in alcune circostanze non ha esitato a spalleggiare il proprio compagno. Adesso, però, il vento è cambiato e le Frecce d'Argento rischiano di dover fare una scelta, che per storia e qualità è legittimamente orientata verso la sponda del britannico. A questo punto la palla passa a Bottas: meglio adeguarsi alle direttive dei piani alti o puntare senza scrupoli al titolo mondiale?