Continua l'annata poco positiva di Nikita Mazepin, giovane pilota di 22 anni che, in questa stagione automobilistica, ha fatto il suo esordio in Formula 1 alla guida della Haas. Le sue prime gare non sono state brillanti, costellate di numerosi errori e diversi piazzamenti agli ultimi posti, con zero punti accumulati finora in classifica generale.

Negli ultimi giorni, oltre alle difficoltà in pista, Mazepin sta facendo i conti anche con problemi di altra natura: il giovane è infatti di nazionalità russa, paese in cui è ancora in vigore la leva militare obbligatoria.

E così il driver della Haas è stato convocato dall'esercito russo per recarsi al campo di addestramento, impegno difficilmente compatibile con la sua carriera sportiva in Formula 1.

Mazepin potrebbe aver trovato la soluzione grazie al suo status di studente

Intervenuto sulla questione, Mazepin ha voluto rassicurare tutti sul fatto che, nonostante la convocazione per il servizio militare, continuerà a gareggiare in Formula 1. Il pilota 22enne ha spiegato che l'ordinamento russo prevede per gli studenti (lui è iscritto all'università) due modalità differenti per assolvere all'obbligo di leva.

La prima è quella di terminare gli studi per poi fare un anno di militare, mentre il secondo prevede un giorno alla settimana di servizio di leva, continuando al contempo a seguire gli studi.

Quest'ultima soluzione è quella scelta da Mazepin che, dunque, sarà impegnato con la divisa una sola volta alla settimana. Quest'opzione gli permetterà anche di continuare ad essere tra i protagonisti del mondiale di Formula 1.

Il padre del pilota contro il governo russo: 'Non si preoccupa degli atleti'

Nonostante la legge russa permetta a Mazepin di continuare a correre con la Haas, il padre Dmitry Mazepin è comunque intervenuto per criticare il governo russo. Innanzitutto ha spiegato che al figlio è stata inviata una convocazione al campo di addestramento, e poi in generale ha palesato la sua contrarietà al sistema adottato da Mosca per la leva obbligatoria.

Dmitry Mazepin ha ricordato che la situazione del figlio è comune a tanti altri giovani atleti russi che si ritrovano a dover fare i conti con il servizio militare che spesso è inconciliabile con gli impegni sportivi.

Ad esempio, il pilota della Haas è chiamato a disputare una gara di Formula 1 ogni due settimane e, per questo motivo, per lui sarebbe impossibile poter assolvere gli obblighi militari a tempo pieno. Il padre di Mazepin, dunque, ritiene che il governo russo non si preoccupi dei suoi atleti, ignorando di fatto questa problematica. Ha poi concluso dicendo che al momento solo l'Università di Mosca sta facendo qualcosa di concreto per cercare di risolvere la questione.