All'ultima occasione disponibile, il Lombardia che sabato 12 ottobre ha chiuso il conto con i grandi eventi della stagione del ciclismo, Giulio Ciccone è riuscito a dare un senso ad un'annata davvero difficile e avara di soddisfazioni. Il corridore abruzzese della Lidl Trek è rimasto staccato sia da Pogacar che dai suoi più immediati inseguitori sulla salita della Colma di Sormano, ma ha saputo riemergere nel finale e tornare in gioco per il podio.

Sull'ultima salita, il San Fermo della Battaglia, Ciccone è rientrato sui corridori che si stavano giocando il terzo posto, ed ha poi attaccato difendo un piccolo ma decisivo vantaggio fino all'arrivo di Como. Lo scalatore della Lidl Trek ha così agguantato il primo podio in una classica monumento, un risultato che gli permette di chiudere bene la stagione.

Nel dopo corsa, Ciccone ha detto di sentirsi rinfrancato dal podio e di poter guardare al nuovo anno con più fiducia, anche se vincere le grandi corse resta una vera impresa. "Sono realista, sto correndo in un'epoca in cui ci sono dei campioni assoluti" ha commentato Ciccone.

Ciccone: 'Un podio che significa molto'

Al termine del Lombardia, che ha segnato la fine della stagione, Giulio Ciccone ha tirato le somme di un 2024 che è stato un vero percorso ad ostacoli. "Ho iniziato a pedalare solo ad aprile, sono caduto alla Vuelta e avevo molte speranze per questo finale di stagione" ha raccontato l'abruzzese. Ciccone non era però riuscito a trovare le giuste sensazioni e i risultati nemmeno nell'ultimo scorcio dell'anno agonistico, vivendo un Mondiale deludente ed un Giro dell'Emilia anonimo.

Finalmente, al Lombardia, lo scalatore della Lidl Trek è tornato ad esprimersi ai suoi migliori livelli ed ha colto un podio importante. "Questo terzo posto significa molto per me, è il modo migliore per chiudere un anno difficile.

Questo risultato mi dà morale per prepararmi in vista della nuova stagione" ha commentato Ciccone.

'Adoro il Lombardia'

Ciccone ha spiegato di avere un feeling speciale con Il Lombardia, una corsa che si adatta perfettamente alle sue doti di scalatore e di corridore aggressivo. "E' una corsa difficile, quando la finisci sei distrutto, ma è una classica fantastica che adoro. Oggi sono sul podio per la prima volta e il sogno è di salire un giorno sul gradino più alto" ha dichiarato Ciccone. "Poi, bisogna essere realisti, corro in un'epoca in cui ci sono dei campioni assoluti. Essere sul podio con due di loro, Tadej Pogacar e Remco Evenepoel, è già una soddisfazione e dà un valore aggiunto al mio risultato" ha commentato il 29enne abruzzese.

Giulio Ciccone ha chiuso la sua stagione senza vittorie. Ha debuttato molto tardi, al Giro di Romandia di fine aprile, a causa di un intervento per una cisti perineale. Ha ottenuto degli ottimi risultati al Delfinato, un secondo ed un terzo posto di tappa, ma al Tour de France ha mancato l'obiettivo della top ten, concludendo all'undicesimo posto. Nella Vuelta si è ritirato dopo una settimana per una caduta e al Mondiale di Zurigo è stato il migliore degli azzurri ma solo 25°.