Dalla stagione 2025 del Ciclismo professionistico, sarà in vigore una novità regolamentare per quanto riguarda la neutralizzazione dei tempi di cui privilegiano i corridori in caso di cadute o problemi meccanici negli ultimi tre chilometri di corsa. Attualmente, in caso di cadute, forature o altri inconvenienti verificatisi in questa parte finale di corsa, i corridori vengono classificati con lo stesso tempo del gruppo in cui si trovavano al momento dell'incidente. Un discusso episodio che ha avuto come protagonista Primoz Roglic all'ultimo Tour de France, ha consigliato all'Uci di cambiare questa regola.

Il campione sloveno cadde da solo in un tratto di discesa mentre si trovava in scia a Evenepoel, e venne poi classificato con lo stesso tempo del belga. In casi come questi, quando un corridore cadrà da solo e per un suo errore, dal 2025 non ci sarà più nessuna neutralizzazione.

Ciclismo, le norme sui tempi nei tre km finali

Attualmente, la neutralizzazione dei tempi in caso di cadute viene applicata a tutte le tappe che non sono classificate come arrivi in salita. Anche se la norma serve soprattutto a tutelare i corridori nelle tappe in cui si prevede la conclusione allo sprint, non esistono differenziazioni sulle modalità che portano alla caduta.

Nel nuovo regolamento del ciclismo ci sarà un cambio proprio su questo punto.

La neutralizzazione dei tempi non sarà più applicata se un corridore cadrà da solo e per un suo errore, anche in una tappa con arrivo in volata di gruppo. In questo caso, il corridore in questione sarà classificato con il tempo reale che impiegherà a raggiungere il traguardo. Sarà da valutare come i commissari di gara intenderanno interpretare questa regola, che potrebbe portare a delle situazioni un po' ambigue.

L'episodio di Roglic al Tour

Questa novità è stata studiata dall'Uci dopo le polemiche divampate per un episodio avvenuto nell'undicesima tappa del Tour de France, quella vinta da Jonas Vingegaard a Le Lorian. L'ultima parte di corsa prevedeva un Gpm di terza categoria e quindi una breve discesa verso il traguardo. AL comando c'erano Pogacar e Vingegaard, con Evenepoel e Roglic all'inseguimento a circa trenta secondi.

Nella discesa finale, mentre era in scia a Evenepoel, Roglic cadde affrontando un tornante. Il corridore sloveno perse circa trenta secondi dal belga, ma dopo la conclusione della corsa la giuria decise di classificarlo con lo stesso distacco di Evenepoel. La caduta era infatti avvenuta negli ultimi tre chilometri della tappa e per questo Roglic beneficiò della regola della neutralizzazione, anche se quel distacco era stato generato da un suo errore.

Con il nuovo regolamento del ciclismo, in questi casi il corridore caduto sarà classificato con il tempo realmente impiegato a concludere la tappa.