E’ in arrivo un ‘condono’ Equitalia per 3 milioni di contribuenti. Il governo avrebbe allo studio una manovra da inserire nella legge di Stabilità 2017 che darebbe la possibilità ai creditori di Equitalia di avere annullati interessi, sanzioni e aggio sulle cartelle esattoriali anche quando si chiede di rateizzare il debito.
L’indiscrezione è stata riportata per primo dal quotidiano Il Giornale e sembra essere avvalorata da diversi indizi.
Cartelle Equitalia, verso l’eliminazione delle penali: come funzionerà
Tecnicamente, non si tratterebbe di un vero e proprio condono e neanche di una sanatoria, ma di una procedura simile a quella della volontary disclosure del 2015 che, secondo i dati contenuti nella recente nota di aggiornamento del Def, ha consentito al Fisco di registrare incassi di 1,5 miliardi di euro superiori a quanto preventivato nei primi otto mesi del 2016. Un condono sulle cartelle Equitalia come quello allo studio, potrebbe riguardare 3 milioni di contribuenti, fruttando alle casse dello Stato un incasso di circa 2 miliardi.
In pratica, con questo ‘condono’, i contribuenti che hanno un debito con Equitalia fino a 100 mila euro, potrebbero rateizzare i pagamenti (si ipotizza fino a 3 anni) godendo dell’eliminazioni delle penali (interessi ed altro) come già avviene per chi decide di saldare il debito in un’unica soluzione. Del beneficio potrebbero giovarsi anche coloro che hanno già cominciato a saldare il proprio debito a rate.
Una soluzione che si inquadra tra le misure di contrasto all’evasione fiscale e che potrebbe dare respiro alle piccole e media imprese, andando nella direzione da tempo auspicata da Federcontribuenti, associazione ascoltata alcune settimane fa dal Dipartimento delle Finanze.
Renzi a caccia di voti con il condono Equitalia?
Le indiscrezioni sul condono Equitalia hanno immediatamente suscitato il sospetto di una mossa elettorale in vista del referendum del prossimo 4 dicembre per il quale, per stessa ammissione del premier ‘bisognerà andare a cercare i voti del centro-destra’.
La manovra che potrebbe essere inserita nella prossima legge di Stabilità, infatti, si rivolge alle piccole e media imprese, solitamente bacino di voti di un elettorato tutt’altro che renziano.