Moltissimi italiani hanno debiti di varia natura che per svariati motivi non riescono ad onorare. Accendere un finanziamento per acquistare il nuovo frigorifero o il nuovo televisore e poi per vicissitudini varie non riuscire più a pagare le rate. Questo è solo uno degli esempi di indebitamento a cui molti italiani ricorrono, a volte senza effettivamente poterselo permettere.

Imprenditori, aziende ed anche enti pubblici che si trovano a credito verso i cittadini e che hanno difficoltà a recuperare quanto vantato, spesso ricorrono ad una nuova figura professionale che si è largamente diffusa perché segue di pari passo gli alti indici di indebitamento delle famiglie. Parliamo delle società di recupero credito che nella nostra penisola sono in numero elevato ed in costante aumento. Ma cosa sono e come operano nei confronti dei cittadini?

La Privacy

Come riportato da “studiocataldi.it”, le società di recupero crediti sono organizzazioni private e tutti i loro dipendenti, dagli operatori telefonici fino a quelli che sembrano davvero agenti di riscossione, non rivestono il ruolo di pubblico ufficiale.

In pratica le norme che regolano la riscossione tramite Ufficiali Giudiziari non possono essere applicate alle azioni messe in atto da queste agenzie e dai loro dipendenti. Il perimetro di azione di queste società pertanto è quello stragiudiziale. Solo dopo tutta una serie di passaggi, anche molto lunghi l’azione di riscossione delle società di recupero private potrà finire dinnanzi ad un classico Tribunale Locale competente. Vietate le telefonate di sollecito con voce pre-registrata o con numero anonimo. Nel caso il debito venga estinto è obbligo della società cancellare qualsiasi traccia del debito del cittadino moroso da tutte le banche dati. Sono vietate anche le telefonate sul posto di lavoro, ai parenti o ai vicini di casa così come è severamente vietata l’affissione di notifiche di pagamento o l’invio di lettere che mettano in mostra la motivazione della stessa, cioè il recupero di un credito.

Come funziona l’azione di recupero

Per tutto quanto prima detto, il debitore non è assolutamente obbligato ad aprire la porta di casa all’agente di riscossione che si presenta al domicilio del cittadino. Questo perché va sottolineato ancora che non si tratta di un soggetto con funzioni di pubblico ufficiale. La visita dell’esattore però deve essere preceduta da altre azioni. Si inizia con la classica raccomandata di sollecito di pagamento che deve presentare la durata temporale concessa al debitore per onorare il pagamento. Se questa prima azione non da i frutti sperati, si passa al sollecito telefonico e poi eventualmente ad un’altra raccomandata di messa in mora. In linea generale le agenzie di recupero cercano di arrivare alla soluzione del debito come originariamente sperato dai creditori che hanno passato il credito ad esse, cioè senza arrivare all’azione giudiziaria.

Ecco perché spesso le azioni arrivano a sconti ed abbuoni verso i debitori perché anche un pagamento parziale è visto di buon occhio perché si tratta di crediti molto difficili da recuperare. Anche la Corte Europea si è interessata alle società di recupero vietando pratiche sleali da parte loro come le offerte di nuove dilazioni tramite cambiali o assegni post datati già per loro illegali.