L' Unione Europea ha dato il via libera all'introduzione, anche nel nostro Paese, della fattura elettronica. Inizialmente, come più volte anticipato anche su queste colonne, solo tra aziende. Ma dal 2019 anche tra aziende e privati. Questo dovrebbe sortire l'effetto duplice di diminuire le frodi e l'evasione fiscale. Ma c'è già chi teme che la parte debole del rapporto commerciale, cioè I privati cittadini, per disattenzione o altro, potrebbero vedersi affibbiare multe salate.

Vediamo di capire meglio il perché.

La fattura tra privati

Anche se, come accennato, da quest'anno si partirà con la fatturazione tra le aziende, tra queste a fare da apripista saranno I benzinai, ciò che non fa dormire sonni tranquilli sono le possibili ripercussioni economiche sui privati cittadini. Tanto è vero che, in sede europea, il nostro Paese, avrebbe ufficialmente richiesto una deroga alla partenza fissata per il 2019. In particolare, per le piccole imprese.

Ma la richiesta di deroga avrebbe anche un altro obiettivo ben più sostanziale. Infatti, sarebbe necessario ulteriore tempo per introdurre la fattura elettronica nel Sistema di interscambio gestito dall'agenzia delle entrate.

E questo è un passaggio fondamentale, in quanto permetterebbe l'acquisizione in tempo reale dei dati delle fatture emesse e ricevute, rendendo lo strumento utile a combattere frodi ed evasione fiscale. Ma semplificherebbe, e di molto, il processo di riscossione delle Tasse. Per questo la Commissione europea ha presentato una proposta in questo senso al Consiglio europeo.

Riduzione dei tempi dell'accertamento

In attesa del parere del Consiglio europeo, comunque, la Commissione europea, ha autorizzato ad applicare la deroga richiesta. Questa autorizzazione inciderà anche sui tempi degli accertamenti fiscali dell'Agenzia delle Entrate in materia di Iva. Infatti, se fino ad oggi all'amministrazione finanziaria occorrevano 18 mesi per verificare l'inadempienza di un soggetto Iva, dal 2019, grazie alla fattura elettronica basteranno 3 mesi.

Ecco perché, a detta di molti esperti, sopratutto fra le categorie professionali, si teme che con questo strumento, insieme a Redditometro e Risparmiometro, potrebbero fioccare le multe. Anche perché un margine di errore non può mai essere escluso. Oltre al fatto che l'algoritmo di molti di questi strumenti, come il Risparmiometro, si basa sulle spese medie stimate. L'attenzione, quindi, è d'obbligo.