Facebook traccia tutti. Questo è ciò che trapela dal rapporto "From social media service to advertising network", un documento in formato PDF di ben 67 pagine in cui vengono analizzati comportamenti e tecniche di tracciamento e tecnologie da parte del social blu.
Il rapporto è stato compilato per conto della commissione belga per la privacy grazie ai risultati di due progetti di ricerca: EMSOC e SPION, progetti fondati dalla "Flemish Agency for Innovation through Science and Technology" belga.
Le principali accuse rivolte sono tre:
- Tracciamento dei dati degli utenti non iscritti al social network;
- Esecuzione dell'opt-out resa difficoltosa;
- Esclusione della geolocalizzazione dell'utente nell'app ufficiale Facebook non prevista.
Come Facebook ti traccia nel web
Il social network utilizza dei cookie, piccoli file di testo memorizzati automaticamente nel pc ogni qualvolta si naviga in Internet. L'anomalia non è certo questa. Ogni sito impiega tali file al fine di rendere l'esperienza di navigazione dell'utente il più piacevole e personalizzata possibile.
Il problema è che Facebook utilizza un particolare tipo di cookie, il datr (non il "datre" come si legge erroneamente su alcune testate giornalistiche in questi giorni, ndr). Questo specifico file può conservare nel browser per ben due anni un codice univoco ed identificativo del destinatario, anche se quest'ultimo non è iscritto al social.
L'utente non è registrato; l'utente non apre il sito Facebook; come fa allora ad incappare nel "cookie spia"? Facebook Inc. include il "biscotto" (traduzione letterale di cookie) in ogni sito che abbia riferimento con il suo dominio. In pratica, ogni portale, blog, e-commerce che presenti un semplice "mi piace" al suo interno (pulsante presente su almeno 13 milioni di siti) porta con se il datr cookie.
Lo studio ritiene che questo modus operandi sia una violazione alla direttiva sulla privacy digitale instituita dall'UE: la norma prevede infatti che i cookie di ogni sito, prima di iniziare ad eseguire l'opera di "tracciamento", devono ottenere il consenso esplicito da parte dell'utente.
Cosa (non) possono fare gli utenti
La relazione continua affermando che "agli utenti non viene offerta alcuna opzione per quanto riguarda la scelta circa gli "annunci sponsorizzati". Ancora, viene dimostrato che non c'è modo di impedire la raccolta di informazioni sul luogo in cui si trovano coloro che stanno utilizzando l'applicazione Facebook sul proprio dispositivo mobile.
In effetti è possibile impedire l'installazione del cookie datr tramite alcune tecniche avanzate di informatica oppure iscrivendosi al portale EDAA opt-out, servizio che permettere di negare il consenso ai metodi di tracciabilità a scopo pubblicitario.
Viceversa al momento è impossibile trovare soluzione alle ultime due problematiche.
La risposta di Facebook
Facebook afferma da parte sua che gli autori del rapporto hanno divulgato informazioni imprecise e sembra si siano anche rifiutati di concordare un incontro per chiarire la questione.
Il portavoce ha inoltre aggiunto che "utilizzando l'EDAA opt-out, si viene dissociati da tutti i dispositivi utilizzati e non si vedranno più annunci basati sulle proprie preferenze di navigazione". Nessun commento riguardo l'applicazione mobile.