Che mondo Social sarebbe senza teenegers? La fascia generazionale che d'altronde più li utilizza, li apprezza, ne sollecita le innovazioni. Potremmo scoprirlo presto. Domani, giovedì 17 dicembre, il Parlamento europeo è chiamato ad esprimersi sull’emendamento contenuto nella legge europea in tema di protezione dei dati personali, il quale stabilisce il divieto di accesso e iscrizione ai social network.

Si pensi ai popolari Facebook, Instagram e Whatsapp. Ma anche Gmail e Snapchat. Ad oggi molti di essi stabiliscono la soglia anagrafica d'ingresso a 13 anni. Ma molti minorenni non la osservano, brogliando all'atto dell'iscrizione. Cosa accadrebbe però se questa disposizione di legge dovesse passare? Cerchiamo di fare chiarezza di seguito.

Andrebbe in vigore dal 2016

Intanto occorre dire che l'approvazione dell'emendamento deve passare per tre diverse Commissioni del Parlamento europeo: quella per i diritti civili, giustizia e per gli affari interni. Qualora la legislazione dovesse essere definitivamente approvata, si attenderà comunque l'anno nuovo per la definitiva ratifica del Parlamento europeo.

In ultima istanza, i singoli Stati membri dell'Ue avranno a disposizione circa due anni per inserire la nuova normativa al proprio ordinamento nazionale. Inoltre, i singoli Stati avranno anche l'opportunità di lasciare la soglia minima dei tredici anni già vigente. Occorre poi specificare che il divieto non è assoluto. Infatti, gli Under 16 che vogliono iscriversi, dovranno farlo previo consenso dei genitori.

Tanti sono i contrari

In realtà, non tutti sono d'accordo nei confronti di questa nuova disposizione. Si pensi a Diana Award Youth Board, una delle organizzazioni che ha come scopo di vita la protezione dei minori dal bullismo, che su charge.org ha avviato una petizione per protestare contro questa direttiva europea. Vedremo dunque se la legge andrà in porto e come l'Italia eventualmente si comporterà. Ma soprattutto, se i giovanissimi davvero rispetteranno questo divieto.