In queste ore due notizie non proprio positive stanno circolando sul browser più utilizzato dai cybernauti: Google Chrome. La prima, che comunque lo tocca indirettamente e involontariamente, riguarda un virus che si cela proprio dietro Chrome. E che una volta installato, ''prende in ostaggio'' i file all'interno del proprio computer. La seconda riguarda invece proprio una disfunzione del browser.
Ossia che la funzione per la navigazione in incognito non sempre farebbe il proprio dovere. Trattasi di un bug ribattezzato porno-bug, giacché lo studente che lo ha scoperto, Evan Andersen, se ne è accorto dopo aver visitato un sito pornografico. Una tipologia di portale per la quale, per motivi di privacy, tale funzione di Google viene sovente utilizzata. Ma quando si verifica questo bug? Scopriamolo di seguito, onde evitare brutte sorprese come il povero Andersen.
Come si attiva la navigazione in incognito
Partiamo col dire cosa è la navigazione in incognito. Essa permette di navigare senza che sul browser resti alcuna traccia nella cronologia. Come se su quel sito non ci avessimo mai messo piede o non avessimo mai fatto determinate ricerche.
Tale funzione è molto utile per quanti condividono l'uso del computer con più persone senza una suddivisione per utenti. Per attivarla occorre andare nel Menu, selezionare Nuova finestra di navigazione in incognito (se si sta navigando tramite computer) o Nuova scheda in incognito (se ci si collega da smartphone o tablet). Si aprirà una nuova finestra con l'icona di navigazione in incognito: un'icona raffigurante un viso con cappellino e occhiali scuri.
Come Andersen se ne è accorto
Evan Andersen ha scoperto il porno-bag giacché, dopo essersi connesso a un sito porno in incognito, quando ha riaperto il browser si è ritrovato davanti la pagina come ultima su cui ha navigato. Insomma, come se la modalità in incognito non fosse stata affatto opzionata.
Andersen utilizza una scheda video Nvidia e pare che il problema sia proprio quello: quando si chiude Chrome, queste non cancellano l'intera memoria video. Nvidia ha a sua volta puntato il dito contro Apple, perché, a detta della società, la fonte del problema sarebbe la gestione della memoria nel sistema operativo OS X, quello in uso nei computer Mac. Il caso necessita di ulteriori verifiche, ma apre un importante terreno di discussione che interessa molti.