La tecnologia coinvolge la nostra vita ormai sin dalla più tenera età. Cosa ritenuta sbagliatissima dal guru dell’informatica Steve Jobs che, a quanto pare, proibiva ai suoi figli di usare apparecchi tecnologici da lui stesso inventati come iPad, iPod e iPhone. Lui stesso lo aveva rivelato in un’intervista rilasciata al New York Times e pubblicata nel 2014 dal quotidiano statunitense.

Affermazioni, che hanno suscitato molte perplessità, nei milioni di utenti in tutto il mondo, che usufruiscono quotidianamente delle sue innovazioni tecnologiche.

Steve Jobs contro le tecnodipendenze

Steve Jobs rivelò, al giornalista del New York Times, che i suoi figli non conoscevano e non utilizzavano i dispositivi Apple, sottolineando che tutti i genitori dovrebbero, necessariamente, limitare l’uso eccessivo della tecnologia ai propri figli. Jobs era ben al corrente dei rischi strettamente legati all’uso dei dispositivi tecnologici e ha cercato di limitarne l’uso all’interno del suo contesto familiare.

Un pensiero, quello di Steve Jobs, che dovrebbe far riflettere tutti noi, considerando anche le recenti statistiche, condotte tra gli adolescenti americani, i cui risultati sono impietosi. L’età infantile è una fase molto importante per la crescita dell'individuo ed è molto facile che si possa innescare la dipendenza alla tecnologia, soprattutto se ci si espone ad essa, in modo eccessivo e sbagliato. Jobs non è il solo big dell’hi-tech ad aver lanciato questo tipo di allarme, infatti anche Evan Williams, fondatore di Twitter, ha educato i suoi figli, abituandoli alla lettura dei libri, cercando di allontanarli da tablet e iPad

Bambini e adolescenti schiavi della tecnologia

La nostra vita è sempre più circondata dalle innumerevoli applicazioni tecnologiche, tanto da averne influenzato anche il nostro organismo.

Numerose patologie sono insorte, come conseguenze, per l’uso prolungato di dispositivi elettronici come: pc, consolle digitali e smartphone. Questi danni si manifestano, ad esempio, attraverso posture sbagliate, obesità, problemi della vista e anche in ambiti cognitivi e comportamentali. Recenti statistiche hanno evidenziato come, gli adolescenti e i bambini, trascorrono circa sette ore al giorno davanti ai computer, alla televisione e ai cellulari, allontanandosi sempre di più dalla “vita reale”, dando invece sempre più spazio alla "realtà virtuale" che li allontana, sempre di più, dai veri rapporti sociali.