Su Whatsapp, negli ultimi giorni, sono migliaia i messaggi giunti con un fantomatico "buono acquisto" di 150 euro da spendere nella catena dei negozi Zara. Di conseguenza, sono stati tantissimi gli appassionati e i consumatori che, allettati dall'offerta, hanno cliccato sul link a loro discapito.

WhatsApp, il sistema e la truffa dei finti messaggi

Su migliaia e migliaia di Smartphone, tramite l'applicazione WhatsApp (messaggistica istantanea), sono giunti dei messaggi alquanto allettanti, che invitavano gli utenti a cliccare su uno short link, nel quale si faceva riferimento ad un buono di ben 150 € da spendere nei negozi Zara.

La notizia ha immediatamente fatto il giro del web e tantissimi curiosi, fidatisi del messaggio che fittiziamente era stato inviato dai propri amici, non hanno resistito e hanno cliccato immediatamente sull'invito. Ma di cosa si tratta?

Il meccanismo è molto semplice e ben presto spiegato. Un messaggio istantaneo con una golosa offerta, inviato su un gruppo broadcast o su una chat privata, e il click risulta quasi immediato. È proprio in questo modo che si rischia di cadere immediatamente nella truffa più discussa su WhatsApp negli ultimi giorni. Il messaggio, corredato da false testimonianze di amici che avrebbero già accettato l'offerta, indirizza ad una nuova pagina, dove si chiede di effettuare delle spese in vestiti e rispondere alle domande di un sondaggio.

Fin qui tutto regolare e senza nessun intoppo, ma poi cosa succede? Scendiamo nel dettaglio.

Finto bonus Zara su WhatsApp, truffa e abbonamenti a pagamento

Successivamente, dopo aver risposto alle false domande, arriva un'ulteriore richiesta da parte del sistema. Affinché si possa ottenere il buono, è necessario inviare il messaggio a 10 amici o a 3 gruppi di WhatsApp. Il risultato è una catena di avvisi inviati a raffica e una truffa in continua espansione. Ovviamente il tutto si conclude in un enorme bluff, infatti, oltre a non ricevere mai l'agognato buono con la motivazione dell'esaurimento dell'offerta, si innesca un meccanismo insidioso fondato sullo spam e sulla raccolta di dati personali.

Il danno minore potrebbe essere quello di ritrovarsi inseriti all'interno di liste spam e ricevere continuamente messaggi promozionali o nuovi raggiri senza averne mai fatto richiesta. Tuttavia, l'ipotesi peggiore è quella della vera e propria truffa, passando per l'iscrizione a veri e propri servizi con abbonamenti a pagamento. L'operazione è del tutto involontaria e avviene all'insaputa dell'utente, ma il rischio è quello di ritrovarsi con molti euro in meno sul conto o da scalare dalla prossima ricarica.

Come disdire abbonamenti a pagamento indesiderati?

Qualora il vostro caso sia tra i più complessi e pericolosi e, oltre ad essere stati inseriti in apposite liste per l'invio di messaggi pubblicitari, vi siate ritrovati all'interno del meccanismo di abbonamenti a pagamento, dovrete subito correre ai ripari.

Come è possibile salvaguardarsi e disdire tali abbonamenti? La prima operazione da fare è sicuramente quella di contattare il proprio gestore telefonico e controllare immediatamente i propri conti e i servizi associati. Qualora vi fossero situazioni anomale, richiedete l'immediata cancellazione dei servizi. Anche se non vi verranno restituiti i soldi, non sarete più abbonati ai falsi servizi WhatsApp a cui eravate iscritti.

Per evitare ulteriori problemi in futuro, un'altra operazione da effettuare è quella di richiedere esplicitamente al vostro operatore la disabilitazione totale di tutti i servizi a pagamento. Questo potrebbe crearvi problemi con messaggi istantanei delle vostre app bancarie (disattivate anch'esse), ma sicuramente il sistema vi permetterà di navigare in sicurezza senza essere raggirati o truffati.