In arrivo una legge pronta a cambiare le tendenza dell'utilizzo della piattaforma di messaggistica istantanea più famosa al mondo, Whatsapp. Creata nel 2009 ed entrata a far parte del gruppo Facebook Inc. nel 2014, resta ad oggi una delle applicazioni più scaricate del mondo. Come rinunciarci del resto? La possibilità di inviare i messaggi usufruendo solo di una connessione ad internet ha infatti ormai rivoluzionato il mondo della messaggistica, andando di fatto a sostituire i tanto utilizzati sms.
WhatsApp è ormai entrata nelle nostre vite e quasi nessuno riesce a rinunciare alla possibilità di inviare messaggi, ma anche video o foto e, addirittura, note audio. L'utilizzo sempre più diffuso di questa applicazione necessita di numerosi e sempre più allettanti aggiornamenti, gli ultimi dei quali riguardanti le note audio e gli hashtag.
La diffusione ormai incontrollabile delle applicazioni di messaggistica istantanea, e più in generale dei social network, ha di fatto creato la necessità di creare uno strumento in grado di controllare la diffusione dei nostri dati sul web: il 4 maggio 2016 è stato, infatti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il nuovo regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, il cosiddetto Gdpr, che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio.
Il testo contiene numerose norme per la protezione dei dati, con una particolare attenzione all'utilizzo di WhatsApp da parte dei più giovani.
WhatsApp e il nuovo regolamento europeo
Sembra esserci una brutta notizia per i più giovani che amano usare l'app di messaggistica istantanea nel nuovo regolamento. All'interno dell'articolo 8, infatti, viene dichiarata l'illegalità dell'utilizzo di WhatsApp da parte dei minori di 16 anni. Fino ad ora, il limite fissato era di 13 anni e tutti noi sappiamo quanto questo fosse un divieto assai poco controllabile. Sembra molto difficile, infatti, riuscire a chiudere le porte di WhatsApp ai minori di 16 anni, essendo così facile mentire sulla propria età su ogni social network.
Il provvedimento stabilisce anche che, ogni Paese membro, sarà libero di stabilire un proprio limite di età, purchè questo non sia inferiore ai 13 anni. Il provvedimento sarà attivo dal prossimo 25 maggio e, a così poco tempo dallo scattare della nuova legge, alcune domande sorgono spontanee: cosa ne sarà di tutti gli utenti minori di 16 anni che ad oggi utilizzano l'applicazione? Verranno automaticamente espulsi dalla piattaforma? E quali saranno le nuove verifiche circa l'età degli utenti iscritti?
L'applicazione della legge resta a tutt'oggi molto difficile, vista la difficoltà di stabilire attraverso un'applicazione l'età di un utente.