La mano bionica Hannes è nata dopo 3 anni di studio e lavoro da parte di ingegneri, medici, terapisti e anche pazienti. A condurne il progetto è stata la collaborazione tra Inail e l'istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e nel 2019 dovrebbe arrivare sul mercato con un prezzo del 30% in meno rispetto a tutte le altre protesi che ci sono adesso. Il tutto è avvenuto a Roma, quindi siamo fieri di mettere sul mercato un prodotto interamente italiano e che possa cambiare la vita di molte persone.
Il nome "Hannes" è un omaggio al direttore tecnico del Centro Protesi, Hannes Schmidl, che ha avviato la ricerca sulle protesi nel 1965.
La prima sperimentazione avvenne nel 2015 con Marzo Zambelli, il quale ha raccontato che riusciva a piegare le dita con la forza voluta e che cominciava ad abbandonare l'idea di dover utilizzare sempre la mano sana. La mano non richiede un intervento chirurgico per indossarla, ma è un guanto controllato da impulsi nervosi dei muscoli. Marco Zambelli perse la mano all'età di 15 anni e, dopo aver usato Hannes, ha dichiarato che fosse una delle migliori mani che abbia mai avuto.
Caratteristiche
Durante la presentazione di Hannes, avvenuta a Roma il 10 maggio 2018, sono state annunciate parecchie caratteristiche che lasciano pensare possa essere la miglior protesi sul campo, con i movimenti delle dita naturali al 90% e con un prezzo nettamente inferiore rispetto a tutti gli altri prodotti attualmente in commercio.
Hannes avrà maggior durata della batteria con un'autonomia di circa un giorno. Le dita si muovono in modo naturale ed è stato studiato per fargli assumere una postura naturale anche quando sono a riposo. Come è stato già anticipato all'inizio dell'articolo, la mano non è altro che un guanto che sfrutta gli impulsi nervosi dei muscoli, e questo fa sì che i pazienti possano usarla soltanto pensando al movimento che vogliono fare, senza subire un intervento chirurgico.
Il pollice della mano è orientabile in tre diverse posizioni e facilita le prese. L'unico "limite" è che l'orientamento laterale del pollice deve essere fatto manualmente perché altrimenti si avrebbe bisogno di un motore dedicato solo al pollice, rendendone il movimento meno naturale e facendo aumentare il prezzo di mercato. Infatti, Hannes tutto quello che fa lo deve ad un solo motore gestito da un software tramite Bluetooth che consente di calibrare i parametri di funzionamento.
Roberto Cingolani, direttore scentifico dell'Iit, ha detto che la mano è soltanto un inizio di una nuova tecnologia e che sulla stessa base stanno già lavorando su alcuni esoscheletri e protesi di braccia e gambe. Sono protesi molto importanti che possono cambiare la vita di molte persone e soprattutto sono made in Italy.