La tecnologia del futuro è sempre pronta a regalarci nuove sorprese e questa volta lo fa annunciando la riuscita del progetto, attuato in collaborazione con Inail e IIT, che vede il prototipo della mano bionica, chiamata Hannes, pronto a regalare nuova vita a chi ha subito la perdita di questo arto. Lo scopo di questo progetto è stato quello di creare una protesi artificiale, che fosse percepita dal suo portatore come una parte del proprio corpo. Per fare questo sono state coinvolte un numero superiore alle 50 persone, per comunicare allo staff di ingegneri e scienziati quali fossero le esigenze primarie che doveva essere in grado di trasmettere l'utilizzo della mano bionica.

Scopo primario, restituire all'amputato buona parte della mobilità, permettendogli anche il ritorno al mondo del lavoro.

Tecnologia della mano bionica

Erano gli anni '70 quando in televisione veniva trasmesso il film "L'uomo da sei milioni di dollari", che raccontava la rinascita del suo personaggio grazie alla tecnologia bionica ricostruttiva. Quella ipotetica fantascienza diventata oggi reale, grazie al team tecnologico scientifico IIT-Inail diretto dall'ingegnere Rinaldo Sacchetti, è rivolta a restituire nuova vita a tutti quelli che hanno perso l'indispensabile arto. La riuscita del progetto 'mano bionica' è davvero futuristica e promette oggi, anche se non di immediata commercializzazione, di restituire al paziente amputato fino al 90% delle funzionalità perdute.

Questa parte è molto delicata, in quanto sarà realizzata in sala operatoria da chirurghi estremamente esperti, che dovranno permettere alla muscolatura restante dell'arto leso una corretta trasmissione delle informazioni ai sensori della mano bionica.

Sanità sostenibile, tecnologia bionica e vita

Questo progetto si scosta molto dall'ultimo successo comunicato il 3 gennaio scorso, nel quale al Policlinico Gemelli di Roma veniva impiantata una mano bionica a Almerina Mascarello, la prima donna italiana cui è stata restituita la sensazione tattile in un esperimento durato sei mesi.

Oggi sembra tutto molto più realistico e un passo avanti lo fa l'eliminazione dello zainetto contenente un computer, in grado di inviare i suoi dati al cervello grazie a minuscoli elettrodi 'installati' sulle innervazioni dell'arto amputato. La nuova mano bionica, rivela il presidente dell'Inal Gabriele Galateri di Genola, permetterà all'Istituto Nazionale Assicurazione e Infortuni sul Lavoro di sostenere costi minori rispetto alle precedenti protesi finora riservate ai suoi assistiti.

Il costo della mano bionica avrebbe una variabile di prezzo tra gli 11 e i 12mila euro se prodotto in poche decine, ma se esposto al mercato mondiale potrebbe regalare nuova economia e posti di lavoro in Italia, riducendone materialmente il prezzo.