La Federal Trade Commission, agenzia governativa americana che opera a tutela dei consumatori, ha multato per 2,5 milioni di dollari l'azienda Devumi per aver venduto falsi follower, visitatori, like, retweet e simili sulle maggiori piattaforme social. Ha inoltre accusato Sunday Riley e la sua omonima azienda di aver postato false recensioni positive su Sephora per meglio posizionare i propri prodotti.

Guerra contro il fake business sui social

La FTC ha avviato da tempo una vera e propria guerra contro i falsi influencer e soprattutto contro le agenzie che in modi poco chiari e spesso fraudolenti aiutano aspiranti influencer o celebrità a gonfiare la portata apparente dei propri profili social, nonostante le misure di controllo degli stessi social media. La multa milionaria alla Devumi, nota agenzia americana di "accelerazione della crescita sui social media", è solo una delle varie misure che continueranno ad arrivare contro chi vende "falsi indicatori di influenza sui social media", così come l'autorità stessa ha dichiarato.

L'accusa mossa nei confronti di Sunday Riley, inoltre, è la continuazione di una lunga battaglia iniziata già da alcuni anni con l'obiettivo di evitare che le false recensioni online avvelenino in modo irreparabile il mondo del feedback diretto da parte degli utenti, spesso vero e proprio metro di giudizio di un prodotto sugli store. Nel caso specifico, pare che Sephora si fosse accorta di alcune recensioni false riconducibili a indirizzi IP della Sunday Riley Modern Skincare, ma che quest'ultima abbia iniziato a far utilizzare ai propri operatori una VPN per continuare l'operazione fraudolenta.

Le indicazioni della FTC

Nel comunicato ufficiale della FTC si legge come in molti casi le operazioni fraudolente siano iniziate proprio dai piani alti delle agenzie, motivo per cui nelle azioni sono stati citati espressamente anche i CEO e i dirigenti delle agenzie.

L'invito da parte dell'autorità è quello di operare un cambiamento immediato e radicale nel modo di fare business, sin dalla formazione interna delle aziende, senza dover attendere che siano le autorità giudiziarie a decretarlo in modo obbligatorio come successo per la Devumi.

Secondo l'FTC non regge nemmeno la difesa di alcune agenzie di crescita social secondo cui "fare business to business (B2B)" renderebbe lecite le proprie operazioni. Vendere ad altre aziende mezzi per organizzare un business fraudolento nei confronti dei consumatori è infatti illecito e rientra pienamente nell'FTC Act. Nel comunicato dell'autorità americana si legge infine anche che l'idea, da parte di un individuo o di un'azienda, di acquistare consapevolmente fake follower per vedere una crescita della propria presenza social sia in realtà piuttosto ingenua e destinata in modo certo a fare fiasco.