Secondo la relazione annuale AgCom, l'Autorità Garante delle Comunicazioni, per la prima volta nella storia nel 2015 i prezzi della telefonia sono stati soggetti ad aumento. Fino ad oggi i costi erano sempre diminuiti, mentre nel primo trimestre del 2015 si sono attestati oltre i valori del 2013, periodo nel quale era partito un forte trend ribassista che è durato per tutto l'anno successivo.
Proprio nel momento in cui gli osservatori si aspettavano la conclusione della lunga guerra ai prezzi portata avanti dalle compagnie, si è presentata un'inversione di tendenza prontamente rilevata dall'AgCom.
La guerra dei prezzi e la crisi delle telecomunicazioni
L'inversione di tendenza dei prezzi della telefonia non era facilmente prevedibile, considerando che negli ultimi anni il numero degli operatori è rimasto invariato. Nella telefonia mobile abbiamo la presenza di quattro grandi operatori telefonici, e fino a oggi questo aveva determinato grandi ribassi nelle tariffe, a causa della spietata concorrenza che aveva portato a una lunga guerra dei prezzi.
Oggi però questa guerra sembra essere terminata e questo è dimostrato anche dalla notevole diminuzione delle richieste di portabilità dei numeri mobili, che dopo una crescita costante, nel 2014 a visto scendere il suo valore, attestato in 11 milioni di richieste contro i quasi 17 milioni dell'anno precedente.
La fine della guerra dei prezzi tra gli operatori è sicuramente da mettere in relazione con il grande ribasso dei ricavi che da essa è derivato: nel 2014 ci sono stati ribassi del 10,4% nel settore mobile e del 4,9% in quello del fisso, in confronto all'anno precedente. Il settore delle telecomunicazioni nel totale ha registrato una perdita di 11 miliardi negli ultimi cinque anni, da qui i progetti di fusione pensati da alcuni grandi operatori, come quello in discussione tra Wind e 3 Italia che starebbero pensando a una fusione, anche se inizialmente dovrebbe essere una semplice joint venture.
Le tariffe della telefonia fissa
Alla luce delle difficoltà del settore delle telecomunicazioni, dall'analisi delle attuali tariffe mobili confrontate con il 2014 emerge anche che nella telefonia fissa sono risultati in aumento solo il canone Telecom per la linea base e le offerte in fibra ottica, più onerose che quelle Adsl. Per contro, le offerte telefono + Adsl sono in diminuzione grazie alle ultime promozioni di Telecom Italia e Wind, che offrono particolari sconti per i nuovi abbonati on line. Vodafone invece sta adottando una politica di sconti sul telefono fisso ai propri utenti mobili, con prezzi comunque inferiori al 2014.
Le tariffe per il mobile
Nel settore della telefonia mobile la situazione delle tariffe è meno chiara, avendo assistito alla scomparsa dei piani tariffari di fascia bassa, comprese tra 4 e 6 euro mensili.
Attualmente, la tariffa minima è di 8 euro mensili con 3 Italia, che comprende 200 minuti/sms e 1 Gb di navigazione, mentre Tim offre mille minuti cumulabili nei mesi successivi a 20 euro mensili, più 2 Gb di navigazione internet. Vodafone propone 400 minuti di traffico telefonico, 100 sms e 1 Gb a 15 euro, mentre Wind con 12 euro offre 500 minuti/sms e 1 Gb di traffico dati. Secondo le rilevazioni dell'AgCom, anche se abbiamo assistito alla fine della guerra dei prezzi tra i principali operatori, quella di cambiare operatore può ancora essere considerata una scelta conveniente, sia nel fisso sia nel mobile, in particolare per quegli utenti che hanno bisogno di maggiore velocità o di maggiori Gb inclusi nell'offerta.