I saldi invernali del 2016 sono iniziati il 2 gennaio ma solo in alcune regioni come Sicilia, Campania, Valle D’Aosta e Basilicata; le altre regioni inizieranno martedì 5 gennaio. In periodi di crisi, i saldi sono attesi come una straordinaria opportunità per i cittadini, ma anche per i commercianti. Nel 2015 hanno cessato l’attività ben 10 mila esercizi, una media allarmante di 27 attività al giorno.
La Confcommercio prevede un incremento delle vendite del 3% rispetto allo scorso anno, con una spesa media di 346 euro per nucleo familiare ed una spesa media di 176 euro a persona. Saldi che oscilleranno sulla media del 30% di sconto, fino a raggiungere punte del 70%. Il settore più ricercato sarà l’abbigliamento ma non solo, infatti (già dalle ultime stagioni) si è notato un incremento sulle vendite di intimo e accessori, sopratutto calzature, borse e i gioielli.
Le aspettative in Sardegna
Anche in Sardegna la stagione dei saldi partirà martedì 5 gennaio e terminerà il 5 marzo. La Confcommercio della regione Sardegna prevede un lieve rialzo delle vendite quest’anno, con un incremento pari al’ 1,2%, le spese medie saranno di 307 euro per famiglia.
Quest’anno i saldi sono particolarmente attesi, in virtù di un inverno molto caldo, anche per questo le vendite non sono mai decollate. Durante i primi giorni ci saranno le solite resse dei clienti per potersi accaparrare i capi preferiti e le proprie taglie, ma qui cominciano anche le prime contraddizioni. In passato è capitato spesso di non trovare più disponibilità di articoli, proprio il giorno di apertura dei saldi, questo era dovuto spesso al fatto che alcuni commercianti anticipavano i saldi “ufficiali” già qualche giorno prima.
Le regole da rispettare
I commercianti hanno il dovere di non attuare alcuna forma di scorrettezza, devono seguire e attenersi alle regole deontologiche, per garantire la massima trasparenza ed equità per i consumatori.
A tal proposito si è espresso proprio di recente il presidente della Commissione regionale per la tutela dei consumatori in Lombardia, l’assessore Mauro Parolini ha così ricordato il regolamento generale seguente:
“I commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso applicato (è invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso); i prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale e, se ciò non e’ possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli; se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiederne la sostituzione o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare”
Come tutelarsi e le dritte
Prima di acquistare coi saldi, è opportuno conoscere alcuni preziosi consigli delle varie associazioni di tutela dei consumatori.
Ecco le dritte più importanti:
- Quando possibile, verificare il prezzo originale dell’articolo prima che inizino i saldi, in modo da constatare se lo sconto applicato sia effettivo.
- Fare attenzione agli sconti troppo elevati a partire dal 60% in su, perché potrebbero non corrispondere ai valori reali dell’articolo sovrastimato.
- Il cartellino deve riportare obbligatoriamente: prezzo originale, prezzo scontato e percentuale di sconto.
- Per acquisti superiori ai 30 euro, i commercianti hanno l’obbligo (per legge) di poter accettare eventuali pagamenti con bancomat o altre carte di credito.
- Accertarsi che la merce acquistata in saldi appartenga alla stagione in corso e non collezioni precedenti o avanzi di magazzino, poiché sono vendite separate.
- Conservare sempre lo scontrino, perché nel caso di merce irregolare, il commerciante ha l’obbligo (per legge) di sostituirla o del rimborso.
- Nel caso di eventuali truffe, ci si può rivolgere alle associazioni di tutela dei consumatori, al proprio comune (settore commercio) oppure ai vigili urbani.