Fra i personaggi che si sono esibiti nel recente autunno alla trasmissione tv Tu si que vales c'è Alessandro Mosca Balma, 24enne originario di Biella. Il giovane si è laureato da poco in Ingegneria Biomedica al Politecnico di Torino e oltre allo studio, ha una passione piuttosto particolare: le acrobazie al palo con tanto di coreografie.

Fisico scultoreo e movimenti leggiadri, sono le caratteristiche che hanno stupito il pubblico di Tu si que vales, programma condotto da Belen Rodriguez, Martin Castrogiovanni e Alessio Sakara su Canale 5.

Mosca Balma si è esibito per la prima volta il 16 ottobre 2021 con una performance che ha lasciato di stucco i quattro giudici Maria De Filippi, Rudy Zerbi, Teo Mammucari e Gerry Scotti. Sabato 27 novembre è giunto alla finale del programma, ed è proprio per questo che Blasting News ha deciso di intervistare Alessandro per raccontare la sua esperienza in tv.

L’intervista ad Alessandro

Raccontaci un po’ di te. Com’è nata questa passione per l’AcroPole e come riesci a conciliarla con i tuoi impegni?

"All’età di 7 anni mi iscrissi in palestra per praticare ginnastica artistica. Ho praticato questa disciplina fino a livello agonistico e poi mi sono appassionato all’AcroPole, una disciplina artistica circense.

Oggi sono 7 anni che la pratico e non è semplice conciliarla con i miei impegni, anche se mi alleno 2 ore al giorno. Quando c’erano gli impegni scolastici era già parecchio difficile gestire il tutto, oggi ci sono quelli lavorativi che non sono da meno. Comunque, i miei impegni sono sanciti da orari più o meno stabili. Chiaramente, non mi ritengo Superman, perché c’è molta gente che fa la mia stessa vita, diciamo che mi mantengo impegnato e non mi annoio".

Sicuramente, oltre all’allenamento curi molto anche l’alimentazione. Segui una dieta particolare?

"Non ho una dieta particolare, quindi mangio più o meno quello che voglio. Chiaramente, cerco di contenermi il più possibile e non pranzo o ceno con merendine.

Ho una dieta bilanciata, mi concedo gli sgarri senza problemi e mangio un po’ di tutto senza problemi, anche perché praticando molta attività fisica, devo integrare nei tre pasti tutte le calorie e le energie spese durante la giornata".

Hai partecipato a Tu si que vales arrivando in finale. Che esperienza è stata?

"Tu si que vales è stata una novità pazzesca e una bell’esperienza. Sicuramente, una vetrina incredibile perché mi ha permesso di farmi conoscere in tutta Italia e all’estero. Infatti, c’erano anche artisti provenienti da ogni parte del mondo, ho avuto la possibilità di confrontarmi con loro e l’occasione di conoscere qualche personaggio diverso. Essendo già abituato a fare spettacoli dal vivo negli anni pre-coronavirus, stare sul palco non era un problema.

Quello che poteva essere un problema erano mille telecamere puntate addosso che t’inquadravano e potevano mettere in risalto i dettagli sullo schermo. E quindi, la tensione era più scaturita dalle varie inquadrature che dal pubblico in sé. Se non sbaglio c’erano un centinaio di persone in teatro, dove avvenivano le registrazioni, ma alla finale c’erano addirittura 4 milioni e mezzo di telespettatori e quindi una “platea” decisamente più popolosa. Inoltre, c’era anche il parere dei giudici, che sono delle figure molto note e competenti del settore che guardano la performance. Personalmente, ero abbastanza agitato e lo sono sempre nei momenti antecedenti l’esibizione, ma nei momenti in cui parte la musica, mi sciolgo e riesco a entrare nel mood di ciò che voglio fare.

Quindi, è come se il pubblico, i giudici e le telecamere sparissero e rimanessi soltanto io e la mia performance".

Qual è il segreto per eseguire bene una performance?

"Sicuramente, rimanere concentrati senza agitarsi troppo. Addirittura, ero più agitato nelle audizioni che alla finale e questa reazione paradossale non me la so spiegare. Forse, mi era scattato in testa un meccanismo che mi ha fatto capire che più mi agitavo e più aumentava il rischio, perché portavo in scena anche movimenti ed elementi pericolosi. Quindi, tanto vale rimanere tranquillo e non agitarsi. La tensione che avevo dietro le quinte è sparita e una volta arrivato al centro del palco ero più cosciente e focalizzato su quello che dovevo eseguire.

La parte più semplice è quella dello spettacolo mentre quella più difficile sono gli allenamenti perché si deve provare, eseguire, correggere e riprovare anche la sera tardi quando si è stanchi. Posso dire che devi esserci mentalmente al 110 %".

La tua coreografia alla finale di Tu si que vales è davvero piaciuta molto ai telespettatori. Che significato ha?

"L’idea era quella di raccontarmi. Chiaramente, si avevano due minuti e mezzo per preparare una coreografia. La mia esibizione finale era quella di una rappresentazione della mia vita e dei miei due alter ego: l’ingegnere e l’acrobata".

Comunque hai riscosso un particolare successo con le telespettatrici che hanno rilasciato diversi commenti su Twitter soprattutto sul lato fisico. Come hai reagito? Non ti ha dato fastidio che qualcuno desse più importanza all’aspetto fisico che alla performance?

"Ma sapete che non ci ho fatto caso su Twitter?

Ne ho letti alcuni su Instagram. Ovviamente, mi fa piacere se si apprezzi in generale che sia sul lato fisico o sulla performance, non importa. Sono contento. Poi c’è anche chi sa vedere oltre la superficie".

Quali sono le tue aspettative per il futuro?

"Fortunatamente, Tu si que vales mi ha dato una grande rampa di lancio per i futuri spettacoli. Quindi, al momento c’è qualcosa che bolle in pentola, ma stento a rivelarlo. Quello che però posso confermare è che ci sarà uno spettacolo a Firenze a Capodanno".